Politiche Agricole e forestali?

Sono stato inopinatamente nominato Ministro per le Politiche Agricole e forestali del governo di Azioneparallela.
Il criterio di nomina è il terribile principio nomen – omen: Silvestro non può che occuparsi di foreste (si spera che gli attuali e futuri ministri vengano scelti in base ad altri criteri).

Come ministro devo stendere il programma.
Iniziamo da tre semplici proposte, che spero riguardino davvero le politiche agricole e forestali.
Uno.
Abolizione completa e totale di tutti i limiti riguardanti la caccia: è possibile andare a caccia durante tutto l’anno, cacciare tutte le speci animali nelle quantità che si preferisce.
Ovviamente, in nome del sacro spirito maschio di lotta, la caccia avverrà ad armi pari. Niente fucili o trappole: sono cose da femminucce, e chi mi accusa di maschilismo è una checca o culattone (forse mi sto immedesimando troppo). Al massimo, per la caccia agli orsi, è permesso non tagliarsi le unghie.

Due (questa temo riguardi il mio collega Gummo di Ambiente e territorio, ma chi se ne frega).
Eliminazione completa e totale di tutti i vincoli naturali e ambientali. Sarà possibile, e anzi auspicabile, asfaltare i sentieri di montagna.
Ovviamente, chi inquina paga in base a quanto ha inquinato. I soldi andranno: un terzo al ministero per i controlli; un terzo in progetti ambientali; un terzo al ministro per i vizi personali.

Tre.
Istituzione di una tassa ecologica sui prodotti agricoli: chi ha prodotto fregandosene dell’ambiente, paga in base a quanto ha inquinato. Per la distribuzione dei soldi, vedi punto Due.

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