Piccolo promemoria su chi fidarsi in questa emergenza sanitaria

Mascherine, mascherine fai da te, disinfettanti, distanze sociali, antinfiammatori, vitamina C, aglio… e sono solo alcune delle notizie che circolano in questi giorni su come difendersi dal virus SARS-CoV-2, il nuovo coronavirus.

Ora: sono un filosofo di formazione e un giornalista di professione. Il che vuol dire non fidatevi di me su questioni medico-sanitarie, perché non sono esperto di queste cose e mi limito a ripetere cose che ho sentito da fonti – queste sì – che ritengo affidabili.

Ecco: di chi avere fiducia? Su questo tema un po’ di competenza l’ho, quindi posso dare qualche consiglio secondo me sensato. Insomma: non so valutare l’informazione “le mascherine servono solo se siete ammalati o se assistete un malato”, ma so valutare l’affidabilità di chi lo dice. Poi certo: anche le persone affidabili possono dire cose non vere (perché si sbagliano) e persone non affidabili possono dire cose non false (per caso) ma, appunto, non lo sappiamo, per cui dobbiamo basarci sulla fiducia.

Dunque, di chi fidarci?
Purtroppo è più un’arte che una scienza, ma ecco alcuni indizi, alcuni punti da tenere presenti.

  • Chi cita le fonti, meglio se precise e dettagliate.
    “Se bevete tanta cicuta non vi ammalate di coronavirus” vale meno di “Un medico ha detto che…” che a sua volta vale meno di “Una ricerca pubblicata su una sconosciuta rivista dice che…”. Ma in questo momento non darei retta a nessuna informazione che non abbia dietro una qualche organizzazione o associazione sanitaria che magari avete già sentito nominare. E se bevete tanta cicuta non vi ammalate perché morite prima.
  • A proposito di fonti: come una rondine non fa primavera, una ricerca non fa scienza. Soprattutto adesso che, giustamente, la ricerca su SARS-CoV-2 è molta e urgente, i risultati sono più che mai provvisori ed è meglio quindi basarsi non sulle ultime novità ma su risultati più solidi e confermati.
  • Chi ammette di non sapere. Se lo chiamano nuovo coronavirus è perché, appunto, è nuovo. Il che significa che non si sa tutto e – vedi il punto precedente – le ricerche attendono conferme o smentite per cui la risposta più utile, spesso, è un “non lo sappiamo”.
  • Chi dice non solo cosa, ma anche perché. E in maniera chiara e comprensibile. E magari anche senza perdere la pazienza e senza insultare – che per carità, può capitare a tutti di perdere la pazienza, soprattutto di questi giorni, ma se il tuo passatempo è prendere in giro chi per l’ansia si comporta in maniera un po’ irrazionale, mi spiace ma io ascolto altri.
  • Qualcuno che già conoscete come affidabile. Ok, qui il serpente si morde la coda ma è così che funziona la fiducia. C’è qualche divulgatore che conoscete per altri temi, non necessariamente medici, e che considerate serio e affidabile? Benissimo: se non ha perso la testa proprio in questi giorni – e può essere – fidatevi.
    Per me rientrano in questa categoria (in ordine alfabetico) Dario Bressanini, Beatrice Mautino e Roberta Villa (link ai profili Instagram).

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