Lo snob

Randall Munroe, autore di xkcd, non apprezza le discipline disposte ad accogliere i contributi di chiunque…

Il mio hobby: chiacchierare con dei laureandi e cronometrare quanto tempo impiegano a capire che non sono un esperto della loro disciplina. Ingegneria: 48 secondi. Linguistica: 63 secondi. Sociologia: 4 minuti. Critica letteraria (ossia filosofia continentale): 8 articoli e 2 libri e ancora non l’hanno capito.

14 commenti su “Lo snob

  1. @hronir: Come altro vuoi definire uno che non apprezza l’apertura della filosofia continentale e preferisce le autoritarie scienze dure? 😉

  2. Non è esatto che il litterary criticism, detto anche “theory”, sia la filosofia continentale.
    E’ una illeggibile e noiosa analisi sociale, culturale e blablabla che applica un po’ di Derrida, Sartre ed ermeneuti.

    Per quanto odii a morte Jacques Derrida, il suo non è litterary criticism.

    ( Avevo visto una vignetta sul tema. Un uomo col turbante e un bazooka e un passante. Il passante: “Terrorist? Fiuuu… I’d understood you’re theorist!” 😀 )

  3. @s|a: È sempre brutto spiegare le battute, soprattutto se non molto divertenti come questa: xkcd immagina un test per smascherare la non scientificità della filosofia (vabbè, del litterary criticism): in quanto tempo ci si accorge che le affermazioni di un profano non valgono niente?
    Io, ironicamente, ribalto la prospettiva: l’ingegneria è una disciplina di snob che non prendono in considerazione ipotesi presentate da profani, al contrario del litterary criticism, molto più aperto e tollerante.
    Una volta spiegata, è ancora più brutta di quando l’ho pensata…

  4. Oh no, il Fraintendimento: avevo scritto “non ho mica capito” perché nella striscia si legge che i critici letterari dopo 8 articoli e 2 libri ancora non capiscono, e la critica letteraria sarebbe il mio campo. La striscia è buona in effetti. 🙂

  5. @s|a: Non sono un esperto, ma “literary criticism” americana non è la critica letteraria europea: quegli zoticoni degli americani direbbero cose come “tutti i testi hanno pari dignità, Shakespeare come le istruzioni del cellulare” e “l’alfabeto nasconda una impostazione sessista e occidentale” (almeno stando ai loro detrattori). Mi affido a eno per maggiori informazioni…

  6. Credo che tu stia facendo l’equivalenza: “literary criticism” = “cultural studies”. È vero che questi impazzano nelle università USA come la piaga delle cavallette e si può arrivare al parossismo di veder male Mark Twain perché usa la parola “nigger”. Ma poi c’è un po’ di tutto e spero che la politically correctness non abbia proprio fatto tabula rasa. Ciò che ha scritto Eno:
    “Non è esatto che il litterary criticism, detto anche “theory”, sia la filosofia continentale.
    E’ una illeggibile e noiosa analisi sociale, culturale e blablabla che applica un po’ di Derrida, Sartre ed ermeneuti” è esatto e anche abbastanza condivisibile. Ciao!

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