Le idee dei padri fondatori

Still, the founding fathers had a lot of ideas.  They weren’t all good.  Two that have turned out bad are the second amendment and the U.S. Senate.  The second amendment gives people the right to own and even carry into Starbuck’s weapons that can allow them to kill me at a great distance, with no warning.  Doesn’t do much for my sense of liberty, much less my sense of safety.  The anti-democratic institution of the Senate means that I, as a Californian, have considerable less say about American government than the citizens of any other state, about 1/70th as much say about the makeup of the Senate as citizens in Alaska or Wyoming.  Other really bad ideas, like countenancing slavery and not letting women vote or hold office, have been eliminated through war and amendment.  But these two bad ones, at least, remain.

Comunque, i padri fondatori avevano un sacco di idee. Non tutte erano buone. Due che si sono rivelate cattive sono il secondo emendamento e il Senato degli Stati Uniti. Il secondo emendamento dà alle persone il diritto di possedere e persino di portare da Starbuck’s armi con cui è possibile uccidermi a grande distanza, senza alcun preavviso. Non aggiunge molto al mio senso di libertà, e toglie molto al mio senso di sicurezza. L’istituzione anti-democratica del Senato vuol dire che io, come californiano, ho notevolmente meno peso che un cittadino di un qualsiasi altro stato, circa 1/70 rispetto a un cittadino dell’Alaska o del Wyoming. Altre idee davvero cattive, come la schiavitù e il mancato diritto di voto alle donne, sono stati eliminate attraverso la guerra o le riforme. Ma almeno queste due rimangono.

John Perry, Democracy and the Press, Philosophy Talk

Mi sembra un ottimo approccio nei confronti delle carte fondamentali, di tutte le carte fondamentali: sono un documento importante, ma sono opera di uomini e gli uomini, si sa, non sempre hanno buone idee.

7 commenti su “Le idee dei padri fondatori

  1. Condivido tutto anche se non ho ben capito se Perry è contrario al Senato in quanto tale o solo al sistema dei voti.
    Per quanto riguarda le armi, credo che il divieto di portarle in pubblico possa essere un’eccezione al concetto libertario perché tutela la comunità da eventuali pazzi scatenati. Altra questione è la legittima difesa dentro la propria proprietà che condivido.

  2. Parole sacrosante, Ivo. Il fatto che la carta costituzionale italiana sia vista da molti come un documento quasi sacro mi ha sempre trovato in completo disaccordo. Si dice spesso che la seconda parte andrebbe cambiata ma la prima, chissà perché, deve essere lasciata così com’é.
    Mi sembra una ovvietà dire che una costituzione, come qualsiasi altro prodotto umano, è il risultato di fattori storici contingenti, per quanto molti pretendano che nelle costituzioni vigenti vengano proclamati principi universali, quasi astorici.
    Questo punto di vista per me vale sempre, sia per questioni particolari come ad esempio il concetto di famiglia, sia anche per nozioni più generali come quelle di “libertà” o “democrazia”, che oggi invece sono considerati come valori imprescindibili per una buona convivenza civile.
    E’ mvero che il trionfo ideologico contemporaneo di queste due istanze a livello mondiale ci porta a credere che il loro ottenimento sia un obiettivo da perseguire assolutamente come se la loro bontà riguardasse delle verità metafisiche, ma si tratta, ad uno sguardo più obiettivo, di una posizione che non tiene conto dei cambiamenti sociali e del conseguente mutamento delle idee e del senso comune.
    Come ogni cosa, anche libertà e democrazia un giorno perderanno il loro appeal. in particolare mi sembra per esempio che l’idea di democrazia abbia già iniziato la sua parabola discendente. Per la libertà il discorso è indubbiamente molto più complesso ma sono quasi certo che anche questa idea non sfuggirà agli eventi. Ciao

  3. Ho un libro con la cosiddetta “costituzione Mussolini-Biggini” (la costituzione che avrebbero verosimilmente adottato i repubblichini di Salò, se avessero vinto): nella Costituzione ci sono incorporate le leggi razziali.

    La nostra Costituzione, poi, contiene l’articolo 7, con cui riconosce i Patti Lateranensi (e che quindi, ora, non possono più essere modificati unilateralmente, senza modificare la costituzione e senza l’accordo della chiesa cattolica: proprio una bella cosa, non c’è che dire!).

    E quindi sì, le Costituzioni, come ogni cosa umana, non sono perfette, e possono essere cambiate, migliorate.

    Che poi sia il caso di cambiare *oggi* la *nostra* Costituzione, questo è un altro paio di maniche. Anzi, dubito che sia il caso di farlo. A me pare che i Costituenti avessero più senso dello Stato (e meno soldi) dei nostri politici.

    Oggi, in Italia, una riforma costituzionale sarebbe fatta, io credo, per avvantaggiare “qualcuno”. Meglio allora tenerci la nostra Carta.

  4. @Fabristol: Penso che la critica riguardi il sistema elettorale (un senatore per ogni stato, indipendentemente dalle dimensioni), non l’esistenza in generale di una seconda camera. Ma non conosco a fondo il sistema politico statunitense, quindi potrei sbagliarmi.

    @Filopaolo: Per adesso, libertà e democrazia me le tengo molto strette, come parole!

    @Lorenzo: Tra l’attuale costituzione e una riscritta da zero dall’attuale classe politica, mi terrei l’attuale. Modifiche di alcuni passi, si potrebbero fare (anche se le ultime modifiche l’hanno peggiorata, secondo me).

  5. Sì Ivo, si tratta del fatto che ogni stato USA manda al senato due senatori indipendentemente dal numero degli abitanti. Questa disposizione fu pensata per evitare che il peso demografico degli stati più popolati riducesse ai minimi termini il peso politico degli stati più piccoli.
    Ciao

  6. Aggiungo su Filopaolo che originariamente i senatori erano eletti con elezioni di secondo livello nelle assemblee dei singoli stati.

    E’ ragionevole se pensi che gli USA sono nati letteralmente come una federazione di stati.
    Ad un incontro tra due paesi non è che quello più grosso manda più ambasciatori.
    Aveva un senso federale, infatti, e non democratico.

    Tocqueville, e parliamo del defunto ‘800, lo trovava un modo utile per avere assemblee più pacate e di miglior livello.
    Ma parliamo dell’ 800, appunto, ed ora c’è elezione diretta.

  7. @Eno:

    Ad un incontro tra due paesi non è che quello più grosso manda più ambasciatori.

    Però in un incontro Andorra – Cina, l’ambasciatore della Cina mi sa che conta di più di quello dell’Andorra.

    Battuta a parte: probabilmente secondo Perry non c’è più bisogno di questa impronta federalista per il governo federale.

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