L’Archivista

Il nulla regnava: niente materia, niente energia, niente universo.
L’Intelligenza Assoluta si annoiava; decise così di creare l’universo.

Inizialmente pensò di creare un mondo completo ed organizzato: immense strutture di materia in continua interazione, forze in opposizione, trasformazioni della materia e dell’energia.
Poi ci ripensò: troppo lavoro. Molto meglio partire con un miscuglio ben organizzato di materia ed energia, farlo esplodere e godersi il divertimento: regolando bene gli ingredienti ne sarebbe venuto fuori qualcosa di interessante. Così avrebbe avuto l’eternità per ammirare e studiare l’evoluzione della sua creatura, l’universo.

L’Intelligenza Assoluta creò quindi questo grandi quantità di materia ed energia, regolò alcune forze, stabilì alcune costanti universali e infine compresse il tutto, preparandosi all’esplosione originaria.
Insieme al miscuglio originario creò anche gli Archivisti: delle Intelligenze Relative con lo scopo di annotare tutti gli eventi.

Finalmente l’universo nacque, e gli Archivisti iniziarono a scrivere. Ogni dieci milioni circa di anni gli Archivisti si recavano al cospetto dell’Intelligenza Assoluta, gli consegnavano i registri degli eventi e prendevano nuovi faldoni bianchi da compilare.
Tutto procedette regolarmente per alcuni miliardi di anni: l’universo evolveva, gli Archivisti annotavano e l’Intelligenza Assoluta leggeva avidamente i loro resoconti, compiaciuta per la bontà del lavoro fatto. Se la forza di gravità fosse stata più forte, l’universo sarebbe durato pochi miliardi di anni; se fosse stata più debole, la materia non si sarebbe strutturata in forme così interessanti, non sarebbero ad esempio nate le stelle, quantità enormi di materia in continua trasformazione. Certo, non tutto era perfetto: l’Intelligenza Assoluta era in particolar modo infastidita dalla presenza di inerti ed inutili corpi freddi che ruotavano intorno ad alcune stelle, corpi troppo piccoli per innescare interessanti reazioni nucleari.

Uno degli Archivisti iniziò tuttavia a presentarsi con maggiore frequenza e lasciando faldoni ben più corposi di quelli consegnati dai colleghi. L’Intelligenza Assoluta lo fermò e gli chiese il motivo di tutto ciò: cosa succedeva di così importante e complicato, nelle galassie di sua competenza?.

Archivista: «Nelle varie galassie, nulla di particolarmente diverso da quello descritto dai miei colleghi. La quasi totalità delle pagine è dedicata agli eventi di un piccolo pianeta…»

Intelligenza Assoluta: «Un piccolo pianeta? Come può accadere qualcosa di interessante in un corpo freddo e relativamente instabile?»

Archivista: «Non sono in grado di rispondere. So solo che da un po’ di tempo avvengono strane interazioni, la materia e l’energia si organizzano in strutture che non avevo mai descritto prima.»

Intelligenza Assoluta: «Interessante. Quanto sono grandi queste strutture organizzate? A quale temperatura operano? Immagino siano molto piccole, per abitare un pianeta: meno di un millesimo di secondo luce. Dovrebbero anche essere abbastanza fredde: intorno al migliaio di gradi, più o meno.»

Archivista: «A dire il vero, vivono ad una temperatura di pico superiore ai 300 gradi dallo zero assoluto.»
Intelligenza Assoluta: «Così poco? Ma è impossibile! Quanto sono grandi?»

Archivista: «Sono molto piccole.»

Intelligenza Assoluta: «Quanto piccole? Rispetto a un secondo luce?»

Archivista: «Rispetto ad un secondo luce? Attualmente, le più grandi strutture sono un millesimo di miliardesimo di secondo luce.»

Intelligenza Assoluta: «Ma è impossibile. Si tratta di meno un milione di volte il diametro tipico di una molecola.»

Archivista: «Sono strutture molto strane. Oltretutto, tutte contengono una molecola molto curiosa e insolitamente lunga. La struttura di questa molecola è decisamente insolita: una doppia elica…»

Intelligenza Assoluta: «Non avevo assolutamente previsto nulla di simile. C’è altro su queste strane strutture organizzate?»

Archivista: «A dire il vero, sì: si muovono.»

Intelligenza Assoluta: «Tutte la materia si muove, in base alle forze a cui è sottoposta…»

Archivista: «Queste strutture si muovono indipendentemente dalle forze a cui sono sottoposte. Sembrano quasi essere in grado di…»

Intelligenza Assoluta: «di fare cosa?»

Archivista: «…di conoscere l’ambiente circostanze, di elaborare informazioni e di agire in base alle informazioni elaborate.»

Intelligenza Assoluta: «Stai parlando di intelligenza?»

Archivista: «Più che altro di un abbozzo, una idea di intelligenza: le reazioni sono molto semplici e primitive, ma c’è una continua evoluzione. Queste strutture si replicano e nel tempo le repliche, inspiegabilmente, sono più elaborate degli originali.»

Intelligenza Assoluta: «Tutto ciò è incomprensibile. Voglio assolutamente saperne di più. Andrò a osservare di persona queste strane strutture organizzate. Occorre prendere una decisione in proposito: la quantità di annotazioni su queste strutture è enorme – prende in mano uno dei faldoni – diecimila anni degli eventi di questo pianeta occupano tante pagine quando un milione di anni di una galassia! E le cose peggioreranno, se queste strutture si evolvono. C’è troppo da leggere.»

Archivista: «Capisco»

Intelligenza Assoluta: «Occorre prendere una decisione, bisogna stabilire se queste strutture siano o no interessanti, se valga davvero la pena conoscerle e studiarle. C’è davvero intelligenza su questo pianeta? Se non c’è, allora queste strutture sono trascurabili, e pertanto le ignorerai completamente dai tuoi resoconti. Viceversa…»

Archivista: «Per riuscire a registrare tutti gli eventi, avrò bisogno di assistenti: dovrà creare altri Archivisti.»

Intelligenza Assoluta: «L’universo è nato affinché io non mi annoi. Leggere i resoconti mi diverte, ma qui c’è troppo da leggere, e se c’è troppo da leggere non mi diverto più.»

Archivista: «Allora ignorerò in ogni caso gli avvenimenti di quel pianeta?»

Intelligenza Assoluta: «No: non sarebbe giusto trascurare dai resoconti una cosa importante come l’intelligenza. Se per caso su quel pianeta è davvero sorta l’intelligenza, allora lo distruggerò.»

L’Intelligenza Assoluta si recò a studiare queste misteriose strutture. Quando tornò, convocò l’Archivista.

Intelligenza Assoluta: «Ho preso una decisione.»

Archivista: «Bene. Cosa ha deciso?»

Intelligenza Assoluta: «Innanzitutto, devo dire che queste strutture sono molto interessanti. Mutano in continuazione: negli ultimi milioni di anni si sono evolute moltissimo, sono divenute molto più grandi e i loro comportamenti sono molto più elaborati. Alcune di queste strutture hanno persino sviluppato una sorta di comunicazione, qualcosa di simile al linguaggio.»

Archivista: «Comunicazione? Linguaggio? Allora sono davvero intelligenti. Ha già distrutto il pianeta?»

Intelligenza Assoluta: «Stavo per farlo, ma ho deciso di osservare meglio degli strani apparecchi che alcune strutture hanno costruito. Questi apparecchi si chiamano televisori, sono degli oggetti interessanti, che usano per comunicare, per trasmettere informazioni, soprattutto suoni e immagini, a lunga distanza. Ho voluto conoscere alcune di queste informazioni o, come dicono loro, guardare alcuni programmi. Ho capito che non vale la pena distruggere quel pianeta: non c’è nulla di intelligente.»

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