John Stuart Mill in testa

John Stuart Mill in testa con il 28% dei voti, tallonato da Hegel e Nietzsche, entrambi a 21%. Seguono, con il 7%, Peirce e Marx. Gli ultimi classificati sono Auguste Comte, Ludwig Feuerbach, T.H. Green e Herbert Spencer.

Sono i risultati di “Who was the greatest philosopher of the 19th-Century?“, sondaggio inutile ma divertente.

Pubblicato nella rubrica Spilli

15 commenti su “John Stuart Mill in testa

  1. @Lopo: Mi è stato raccontato che in Lost c’è John Locke, adesso scopro pure Jeremy Bentham…

    @juhan: Un buon motivo per limitarsi al XIX secolo…

    @vaaal: James non vale un’unghia di Peirce 😉

  2. @hronir: Me l’ero perso! Noto con piacere che Wittgenstein domina (e che Heidegger ha quasi tre volte i voti di Husserl… purtroppo!)

  3. Mi è stato raccontato che in Lost c’è John Locke, adesso scopro pure Jeremy Bentham…

    Ci sono anche Hume, Rousseau e Bakunin (anche se non so quanto questo ultimo possa dirsi filosofo).

  4. Io sono rimasto un po’ rattristato dalla situazione di Quine, ma me l’aspettavo, so che — inspiegabilmente 🙂 — è misconosicuto.
    Però son contento che, almeno ad ora, Popper non ha nemmeno un quarto dei suoi voti! 🙂

  5. @Ivo:
    Mi è stato raccontato che in Lost c’è John Locke, adesso scopro pure Jeremy Bentham…

    Tu sapessi… Ma non dico altro.

  6. @Kirbmarc e Lopo: : Voglia di riferimenti culturale da parte degli autori o scarsa fantasia nel trovare nomi?

    @hronir: Beh, pur non avendo votato Quine, tra lui e Popper non avrei dubbi…

  7. Voglio intendere che non hai dubbi a preferire Quine a Popper.
    E, ti prego, non confermarmelo, è ovvio che sia così. 🙂

  8. @hronir: Ho provato a cercare una edizione online di Due dogmi dell’empirismo di Quine. Ho cercato in google “Quine two dogmas”. Il risultato? “Forse cercavi: quine two dogs”.

  9. Guarda, tocchi un tasto dolente.
    Come dicevo (e probabilmente dirò) sul mio blog, forse molto è dovuto al fatto che Quine è davvero “difficile” da leggere. Proverò quanto prima a suggerire una bibliografia, come anteprima posso suggerirti l’introduzione a Quine della Origgi.
    Ma è un problema generale: secondo me le tesi di Quine sono imponenti, i sui attacchi a molti temi fondamentali della filosofia sono micidiali, e in più riesce anche a non essere solo distruttivo ma a proporre una visione che va oltre quelle sue demolizioni; e tutto questo non su aspetti filosofici marginali, ma essenziali come l’ontologia, l’epistemologia, la semantica, la linguistica… praticamente le fondamenta di tutta la nostra conoscenza.
    Eppure nessuno (diciamo: il grande pubblico) conosce Quine.

  10. E’ del 2000, secondo me è fatta bene (anche se Quine resta difficle da seguire in alcuni punti).
    La sto rileggendo in questi giorni — per prepararmi un po’ ai miei post… 🙂

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