Io sono qui, il mio voto no

Due test, uno di Repubblica e l’altro di openpolis, permettono di localizzare la propria posizione politica.
Può fare un certo effetto vedere su una mappa quanto le proprie opinioni politiche siano lontane da tutti i partiti, o quanto esse siano vicine a un partito del quale, magari, si ignorava persino l’esistenza.

Ho fatto entrambi i test, ho guardato i risultati e mi sono detto: “eccomi lì, vicino a X, che proprio non pensavo di votare, e a una certa distanza da Y, al quale pensavo di dare il mio voto”. Poi mi sono chiesto: ho forse cambiato idea? Ho forse deciso di votare X invece di Y?
La risposta è stata: no.

È razionale decidere di non votare il partito che meglio rappresenta le proprie idee politiche? Probabilmente no. Probabilmente la politica non è una questione razionale.

Da qui l’idea: eliminare le schede elettorali attualmente in uso e sostituirle con un veloce questionario di un ventina di domande, dividendo il proprio voto tra i partiti in base alla distanza ottenuta.

Aggiornato 25 settembre 2022

Sono tornato a ragionare su questi test, da una differente prospettiva in cui le elezioni vere e proprie vengono direttamente abolite e sostituite da un’intelligenza artificiale.

15 commenti su “Io sono qui, il mio voto no

  1. Dunque, per Repubblica sarei un conservatore-laico; per Openopolis le mie posizioni sono prossime a Destra e Lega e vicine a Popolo delle Libertà, Partito Democratico, Partito Socialista e Italia dei Valori.
    Secondo me, due dozzine di risposte non rendono ragione a un’opinione; tutti i partiti nei loro programmi inseriscono vari punti unanimemente condivisibili e altri, parimenti condivisibili, ma che qualcuno considera priorità e magari qualcun altro no.
    Mai visto un candidato, un partito o un programma che dichiarino a chiare lettere di voler prendere il potere per rubare a man bassa, farsi gli affaracci propri, sistemare parenti e amici, vendicarsi degli avversari (credo che neppure il famigerato Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei fosse stato tanto esplicito nelle proprie vere intenzioni).
    Io, sinceramente, neppure so se andrò a votare… 🙂

  2. @lector: Ho notate anche io l’ambiguità di alcune domande e, soprattutto, i programmi elettorali hanno con la realtà un rapporto molto a distanza (e poi dite a noi filosofi…), però, insomma, una idea di massima questi test la danno, no?

  3. Faccio un esempio: la questione Dico. Mi si chiede se la considero una priorità. Rispondo di no, ma non perché non la consideri importante per coloro che vivono sulla propria pelle una convivenza non regolamentata; semplicemente, penso che vi siano altre cose, nella scaletta d’ un programma politico (rivolto a 60 milioni di cittadini) che, per le loro maggiori conseguenze in termini d’incidenza numerica, necessitano d’un intervento assai più urgente. Da questo, non si può e non si deve dedurre che io sia contrario all’introduzione d’una norma di civiltà che legittimi le coppie di fatto (a prescindere dal loro carattere etero o omo), come invece sembra fare almeno uno dei due test. Altri problemi di questa natura, secondo me, hanno altrettanta dignità ma neppure vengono presi in considerazione, perché oggi non fanno “audience”: uno per tutti, tanto per esemplificare banalmente, è quello del separato che non riesce a vivere in maniera dignitosa dovendo destinare parte del proprio (misero) stipendio al mantenimento della ex-moglie e figli (ho un caso che mi tocca molto da vicino).

  4. Ho provato anch’io. Non credo abbia nessuna pretesa di scientificità, ma è molto carino. Grazie della segnalazione.

  5. Probabilmente la politica non è una questione razionale… ma questo la rende meno filosofica? Forse le idee politiche sono piuttosto dei sentimenti politici. E i sentimenti non fanno parte della filosofia?

    Nel mio caso, il risultato è stato simile al tuo. Nel mio caso la volontà di votare X ha per due o tre momenti vacillato. Personale deduzione – domanda retorica: quanto sono pericolosi questi test?

  6. @lector: Ma quello è un problema della politica, non del test!

    @Maurizio Colucci: Sei un anarchico: cosa ti aspettavi? Di “partiti per l’anarchia” non ne hanno ancora fatti… 😉

    @Weissbach: Sì, le domande sono fatte con l’accetta, il problema, però, temo non riguardi tanto questo test, ma la politica.

    @Emmyfinegold: Troppo freddo in Svezia: meglio un paese del sud, chessò, la Tunisia (visto che si parla di partito socialista…).

    @Dario Bressanini: Per me è un piccolo mistero: possibile che non ci siano partiti laici e conservatori o confessionali e progressisti?

    @fcovone: Qualche pretesa di scientificità temo ce l’abbia.

    @Giovanni: Nulla contro i sentimenti, anzi. È solo da stabilire il contesto: prendendo per buona la contrapposizione ragione / sentimenti, per scegliere con chi sposarsi direi che è bene affidarsi ai sentimenti, per decidere dove investire i propri risparmi è forse meglio usare la ragione. Il voto a quale situazione assomiglia di più?
    Comunque, non credo che questi test siano pericolosi.

  7. “per scegliere con chi sposarsi direi che è bene affidarsi ai sentimenti, per decidere dove investire i propri risparmi è forse meglio usare la ragione”

    Soluzione: si sposa un partner ricco, coniugando così ragione e sentimento. 🙂

    “Per me è un piccolo mistero: possibile che non ci siano partiti laici e conservatori o confessionali e progressisti?”

    Non in Italia. (Confessionali e progressisti, comunque, ce ne sono, anche sulla mappa sono segnati come “laici”).

  8. “Soluzione: si sposa un partner ricco, coniugando così ragione e sentimento”

    …anche tu coi figli di Berlusconi? 😉

  9. @Kirbmarc: La tua idea, Berlusconi e figli a parte, non è molto originale: secondo alcuni il matrimonio d’amore è una “invenzione” del ‘900, si tratta solo di fare (un altro) passo indietro di qualche secolo!

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