Invadere la Polonia

Se ascolto Wagner troppo a lungo, mi viene voglia di invadere la Polonia.

La battuta è di Woody Allen ed è, secondo me, una gran bella battuta. Forse un po’ ingiusta nei confronti del compositore tedesco, ma alle battute non si chiede imparzialità e obiettività.

Sarebbe un grave errore prendere sul serio questa battuta e chiedersi quale opera, di preciso, possa invogliare all’invasione del baltico. E sarebbe un errore altrettanto grave chiedersi se questa accusa non possa essere rivolta anche ad altri compositori.

Io adoro gli errori, e così mi chiedo: quando nell’Aida di Giuseppe Verdi Radamès esclama:

Guerra e morte allo stranier!

e il faraone risponde:

Sì: guerra e morte il nostro grido sia!

al che tutti in coro cantano felici e gioiosi:

Guerra! Guerra! Tremenda, inesorata!

quando in piena allegria questi figuri inneggiano alla guerra, dicevo, non è che ad ascoltarli vengono strane idee in testa?
Anche perché la Polonia venne invasa 69 anni dopo la prima de La Valchiria (con la famosa Marcia delle Valchirie all’inizio del terzo atto), mentre l’Eritrea venne invasa appena 8 anni dopo la prima dell’Aida.

Coincidenza?

8 commenti su “Invadere la Polonia

  1. prima della “aida” + 69 anni = prima de “il grande dittatore” di chaplin.
    prima de “la valchiria” + 8 anni = nasce (tra molti altri) stalin.

  2. @Alex: L’Aida invecchia meglio de La Valchiria?

    @luca massaro: Qui trovi la musica che Bush ha nel suo iPod. Io azzardo: Killing an Arab (The Cure), I Want Action (Poison), Killing Is My Business… And Business Is Good! (Megadeth) e, ovviamente, Bombs Over Baghdad (Outkast).
    (Sì, sono davvero alcuni dei titoli che Bush ha sul suo iPodin realtà si tratta di un ben congegnato sherzo, un vero elenco è qui; no, non conosco queste canzoni).

  3. E’ una bella battuta che sfotte su uno stereotipo, pur senza aderirvi per forza.
    Se ci pensi è un meccanismo di humour molto sottile: non si sfotte né la cosa in sé né lo stereotipo.

    La mia prof di greco mi diceva che questa è una possibile analisi per le Nuvole di Aristofane.
    Una domanda molto vecchia è: come mai un amico di Socrate scriveva versi così acidi?
    Una sensata ipotesi è che Aristofane giocasse sui luoghi comuni, dando di sferza un po’ ai filosofi, ma soprattutto ai luoghi comuni che nelle sue mani divenivano parodia di sé stessi.

    ciao!

  4. Ma allora l’ipotesi filologica si complica! LECTIO DIFFICILIOR!
    Il simposio, dunque, sarebbe il più ecclatante caso di “si magna in trattoria e l’ultimo fesso- cioè Aristofane – paga per tutti”! 😛

  5. Verdi aveva previsto tutto.
    C’è anche quel famoso verso del padre di Aida:
    “Non sei mia figlia!
    Dei Berlusconi tu sei la schiava!”

  6. @Eno: Sai, non essendo ancora arrivati i romani, non si poteva pagara “alla romana”… e non dimenticare che, del Simposio, abbiamo la versione di Socrate, ma non quella di Aristofane!

    @Weissbach: Ma dove l’hai sentita, l’Aida? A una festa dell’Unità? 😉 ( prima che diventasse Festa democratica, ovviamente 🙁 )

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