Indovinelli sarcastici e pregiudizi di genere

Sto leggendo insieme a mio figlio Indovinelli sarcastici per bambini svegli di Jax Bell. Il libro è divertente, anche se la traduzione italiana (di Giuditta Spassini) ogni tanto arranca con i giochi di parole in inglese e ci sono alcune sviste che lasciano perplessi (tipo i cinque sensi che sarebbero “vista, tatto, olfatto, gusto e tatto”).

Nella versione italiana due indovinelli giocano sui pregiudizi di genere.

Dopo che un treno si è schiantato, ogni passeggero muore. Chi sopravvive?

La risposta è: le passeggere. Nell’originale inglese l’indovinello si basa su un altro meccanismo perché abbiamo “every single person” e la risposta è “the couples”.

Il secondo caso, invece, è questo:

Una ragazza e suo padre hanno un incidente d’auto, Quando arrivano all’ospedale il chirurgo vede la ragazza e grida con disperazione: “quella è mia figlia!”. Com’è possibile?

La risposta è che si tratta della madre. In inglese, dove c’è un generico “the doctor”, l’indovinello funziona meglio, ma regge anche in italiano vista l’abitudine a usare nomi di professione al maschile anche per le donne. E infatti una variante di questo indovinello è presente anche nel bel libro di Vera Gheno Femminili singolari.

Come ha reagito mio figlio a questi indovinelli? Nel primo caso ha tentato la risposta “il macchinista e il capotreno” (solitamente esclusi dal novero dei passeggeri), ma una volta rivelata la risposta corretta l’ha accettata, riconoscendo l’ambiguità di “ogni passeggero”. Nel secondo caso no: “Se è la mamma avrebbe dovuto dire chirurga“. Nessuna obiezione, invece, alla possibilità che i genitori della ragazza potrebbero essere due padri.

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