Il relativismo delle stimmate

Luileggendo un giornale: Io questa storia della crocifissione non l’ho mica capita.

Lei: Lo sospettavo. Provo a spiegartela in poche parole: Dio ha mandato il proprio figlio sulla terra a morire per i peccati dell’uomo.

Lui: …

Lei: …

Lui: Io mi riferivo alla polemica che, a quanto pare, sta infuriando tra i sudditi di Sua Maestà: la BBC ha trasmesso, o ha annunciato che trasmetterà, una trasmissione nella quale Gesù viene crocifisso in maniera filologicamente corretta: inchiodato ai polsi, non sul palmo delle mani.

Lei: E la polemica dove sta?

Lui: Nel fatto che la BBC sostiene essere una scoperta recente, mentre invece a quanto pare è roba risaputa, mentre diversi cattolici si sono dichiarati indignati.

Lei: Ti dirò: il punto esatto nel quale hanno piantato i chiodi non mi sembra così importante.

Lui: Per uno storico immagino che abbia una certa importanza.

Lei: Per uno storico, ma per un credente? Non è certo questo il problema della morte di Gesù!

Lui: Oltretutto io questa storia dei polsi la sapevo dalle scuole medie: quel poveruomo del parroco che cercava di insegnarci qualcosa di religione l’ha spiegata un po’ di volte.

Lei: Quindi dove sta il problema?

Lui: Non lo so. Probabilmente secondo alcuni, credenti e non, dimostrare l’infedeltà di buona parte dell’iconografia cristiana significa dimostrare che Gesù non era il figlio di Dio.

Lei: …

Lui: Però c’è una cosa che mi sfugge.

Lei: Cosa?

Lui: Gesù è stato inchiodato ai polsi. È morto, poi è resuscitato ed è andato in cielo, alla destra del Padre.

Lei: Bravo.

Lui: Poi decide che alcune persone, particolarmente meritevoli di illuminazione divina o cose del genere, si sono guadagnate un tangibile segno divino: le stimmate.

Lei: …

Lui: Quindi Gesù scende in terra a bucare le mani di questi uomini fortunati. Le mani, capisci? Lui, ovviamente sa che i chiodi li hanno piantati nei polsi, ma buca ugualmente le mani di San Francesco, di Padre Pio e compagni.

Lei: …

Lui: Perché le stimmate sono sulle mani e non sui polsi?

Lei: Non lo so. Forse Gesù si è adeguato alle convenzioni dell’epoca, che vuole i chiodi piantati nelle mani…

Lui: Quindi Gesù è un relativista?

Lei: …

Lui: …

Lei: Forse Gesù non è sceso sulla terra per donare le stimmate. Ha fatto tutto dall’alto dei cieli, e sai, da lassù, non è facile prendere bene la mira…

Lui: …

Lei: …

Lui: Dici sul serio?

Lei: No, è solo un modo per porre fine a questo stupido dialogo.

Lui: …

Lei: Buona Pasqua.

Lui: Buona Pasqua anche a te.

17 commenti su “Il relativismo delle stimmate

  1. Le stimmate ai polsi farebbero sospettare tentativi di suicidio. Non vogliamo mica che chi le porta rischi di beccarsi un cazziatone invece dell’appellativo di santo, vero?

    Saluti e Buona Pasqua (qualunque cosa significhi)

  2. Tesi interessante.
    Per quanto riguarda il significato di Buona Pasqua, nel mio caso significa agnello al forno e tanto cioccolato. Più buona di così, la Pasqua, non vedo come potrebbe essere…

  3. Detto brevemente: se i cattolici non affermassero con convinzione piena la veridicità dei fatti della Crocefissione e si limitassero solo a un significato simbolico della stessa, essi perderebbero d’acchito ogni presa sul reale e ogni loro pretesa di potere temporale verrebbe a cadere. Se così fosse essi si vedrebbero costretti a operare la loro opera di “evangelizzazione” soltanto sulle coscienze e, forse, nella “nostra” povera Penisola, la finirebbero di svolgere una così sfacciata azione politica. Credo in questa teoria?

    “Io credo, O Signore, aiuta la mia incredulità. Cioè, aiutami a credere o aiutami a discredere? Chi aiuta a credere? Egomen. Chi a non credere? L’altro”. James Joyce, Ulisse.

    Comunque buona Pasqua, e complimenti per i tuoi “Dialoghi filosofi”…

  4. @luca massaro: Se il Cristo non è davvero risorto il terzo giorno, non è che il cristiano ha problemi a intervenire in politica, ma la sua fede è, banalmente, sbagliata. Il Papa dovrebbe affacciarsi e dire: “scusate, ci siamo sbagliati, il cristianesimo è una religione sbagliata, diventiamo tutti XXX” (sostituisci XXX con quello che vuoi: ebrei, atei, musulmani, pastafariani).
    Ma il problema è che qui si discute di dettagli insignificanti per la fede: è come mettere in discussione la conquista della Gallia perché si è soliti rappresenta Giulio Cesare con una tunica bianca mentre invece era rossa.

  5. “Quindi Gesù scende in terra a bucare le mani di questi uomini fortunati”
    Perché loro sono i prediletti . Parola di Giobbe!…Covatta, naturalmente.

  6. In realtà Gesù si limita a spedire ai prescelti delle boccette di acido fenico. Che colpa ne ha lui se i tapini versano l’acido nel punto sbagliato? 🙂
    Buone ferie a tutti!

  7. @lector in fabula: Già, tutto sommato, a volte, meglio la mediocrità che l’essere i prediletti!

    @knulp: ho appena scoperto che l’acido fenico è stato sintetizzato alla fine dell’ottocento. Se lo usava già San Francesco, direi che è la dimostrazione che Dio esiste (ed è un ottimo chimico)

  8. E però ..questo nervosismo riguardo a quelli che tu, Ivo, chiami dettagli insignificanti, qualcosa dice del momento che stiamo vivendo. Non solo per quanto riguarda le stimmate dei santi. Anche per altre cose sembra che sia rinata l’esigenza di dimostrare, provare la fede, basta pensare alle discussioni in corso sulla Sindone o alle apparizioni mariane (che tracciano una M sulla carta d’Europa, come il buon Padre Livio di radiomaria sostiene, piazzando la ciliegina sulla torta).
    Quando non sono i miracoli a puntellare la fede c’è comunque qualcuno che sente il bisogno di sottolinearne l’utilità (come fondamento della morale, come base dell’identità dell’Occidente, come antidoto al suo declino).
    Infine la necessità della fede per spiegare il mondo e quindi la rinata ostilità nei confronti dell’Evoluzione, il cui torto è non di negare Dio ma di averne escluso (o aver contribuito ad escludere) per l’appunto la necessità per la creazione.
    Io, che credente forse sono (non un granché come dichiarazione) vedo tutte queste cose collegate e le interpreto come il sintomo di una crisi della fede (o di un modello di fede? Boh). La crisi genera paura, la paura reazioni scomposte (Autorità, serrare i ranghi, valori non negoziabili, ideologia a pioggia con l’aiuto dei cari atei devoti) e surrogati (perchè una fede che si basa sui miracoli o trae giustificazione dall’utilità non è fede).

  9. Tutte ste favole sulla crocifissione cominciano a stufare; la crocifissione nel modo romano non prevedeva che i prigionieri fossero inchiodati, ma semplicemente legati al palo trasvrsale e i piedi toccavano per terra. Giorgio

  10. @CR72: La M delle apparizioni mariane mi mancava. Però, guardando la cartina con l’est in alto, la M diventa una Sigma greca, che magari è un simbolo satanico.
    Sono sicuro che questa semplice e stupida battuta farebbe arrabbiare molte persone, ed è un brutto segno. Per fortuna al mondo non ci sono solo cattolici come padre Livio…

    @Giorgio: La mia conoscenza delle pene in voga ai tempi degli antichi romani è nulla, ma da quel che descrivi mi chiedo: come morivano, di fame?

    @l’Elfo: grazie per la segnalazione!

  11. Che Gesù fosse stato inchiodato ai polsi o sui palmi non ha importanza.Tanto è vero che Gesù stesso,benchè sia più probabile che i chiodi fossero fissati ai polsi,dà le stigmate sulle mani.Esistono molte cose che il Vangelo spiega con relativismo,perchè non vuole essere un testo scientifico ma un trasmettitore di messaggi.In questo caso i dettagli non hanno importanza.Ogni Santo che ha ricevuto le stigmate è sempre stato esaminato da molti scienziati,che hanno sempre dovuto riconoscere l’inspiegabile manifestazione superiore a tutte le interpretazioni razionali.

  12. E’ dimostrato da dati storici e dalla stessa sindone che Gesù è stato inchiodato sulla croce.

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