Il mistico

Immaginiamo una società composta da persone prive del senso dell’olfatto.
Una curiosa mutazione genetica, una qualche sostanza nell’aria in grado di bruciare le cellule olfattive, una mutilazione rituale compiuta in tenera età: quale che sia la causa, nessuno è in grado di percepire gli odori. Tra un prato fiorito e un campo concimato di fresco vi è solo una differenza di colore (un vantaggio, nel caso del campo concimato di fresco).

Adesso immaginiamo che una di queste persone, che chiameremo Cyrano, riesca, per un qualche motivo, a percepire gli odori.
Come descriverà agli altri questa strana sensazione? Quale sarà la reazione delle altre persone?

Per quanto riguarda la prima domanda, direi che Cyrano dovrà ricorrere a delle metafore: annusare qualcosa è come sentire un sapore ma senza assaggiare nulla, come se l’ambiente acquistasse una dimensione in più, come se il sapore circondasse tutto il corpo.
Gli altri difficilmente lo capiranno e, per rispondere alla seconda domanda, quasi sicuramente lo considereranno un folle, uno che afferma cose senza senso. Se Cyrano sarà particolarmente molesto, probabilmente verrà allontanato o, magari, messo a morte.

Quale è la differenza tra Cyrano e un mistico che afferma di percepire la presenza di Dio nel mondo? Come quello di Cyrano è un sapore che non coinvolge la bocca, così quello del mistico è un vedere che non coinvolge gli occhi.
Per noi il mistico è un folle, esattamente come lo è Cyrano per i suoi compaesani. Come riconosciamo che Cyrano non solo è sano di mente, ma è anzi migliore degli altri, così dovremmo almeno accettare la possibilità che il mistico non sia un pazzo delirante, ma sia migliore di noi.

Un apologeta si fermerebbe qui. Il filosofo invece prosegue.

Immaginiamo un tribunale che deve decidere se Cyrano è sano di mente.
Un primo indizio potrebbe essere la coerenza: è chiaro che se oggi la rosa ha un buon profumo lo deve avere anche domani, sempre che nel frattempo non si sia seccata. Questo ovviamente non è sufficiente: c’è una logica anche nella follia, e Cyrano potrebbe essere un abile mentitore.
Il vero test decisivo potrebbe essere qualcosa di simile a questo: nascondere alla vista, ad esempio tramite una scatola con dei piccoli buchi, delle sostanze profumate e chiedere a Cyrano di identificare queste sostanze. Se Cyrano risponde correttamente, non è pazzo.

Perché l’ultimo test è decisivo? Perché dimostra che gli odori esistono nel mondo, e non nella testa di Cyrano. Se il mistico riesce a dimostrare lo stesso, superando un test simile (ad esempio, riconoscere una particola consacrata da un normale pezzo di ostia), io sono pronto a credergli.
In caso contrario non lo metterò a morte, perché sono persona tollerante, ma certo non gli darò ascolto quando parla di queste strane cose che sembrano esistere solo nella sua testa di mistico.

22 commenti su “Il mistico

  1. Interessante, però ho l’impressione che non sia facile ideare una prova definitiva. Quella che proponi tu dimostra che quel prete non sa fare il suo lavoro 😉

    Il fatto è che se il mistico sostiene che il mondo è pervaso dalla presenza di dio, come fai a progettare esperimenti? Servirebbe un mondo senza dio.

    Sempre che il mistico non se ne venga con la storia che l’intero universo è pervaso da dio.

    Mi sa che ci tocca sopportarlo.

  2. però, come fa il tribunale a sapere quali sostanze sono profumate, per sceglierle per il test?

    immagino sia lo stesso per il test al mistico: come si fa a sapere quali sono i segnali della presenza di dio? perché il mistico ti dice proprio che non si può dire niente di positivo, ma solo cosa dio non è.

    un trappolone

  3. be’, il punto è che se il signor nasone afferma che le rose hanno un profumo diverso dalla cacca, allora si può chiedergli di distinguere rose da cacca con una benda sugli occhi.
    Invece continuo a sospettare che il mistico sosterrebbe che Dio è sia nelle rose che nella cacca (sia nell’ostia benedetta che in quella sconsacrata). E’ un mistico, mica Don Abbondio!

  4. ferrigno: Attenzione: io non penso a un semplice credente (che, appunto, crede nell’esistenza e nella presenza di Dio), ma a un mistico, uno che va in estasi e percepisce cose che gli altri, indipendentemente dalla fede, non percepiscono.
    Quanto al test: deve essere il mistico a scegliere dove percepire questa presenza divina. Se afferma che nell’ostia vede il corpo di Cristo, gli si presentano un’ostia benedetta e un pezzo di cartone e lo si fa scegliere.

    Alex: Come ha suggerito ferrigno, se Cyrano afferma che le rose profumano diversamente dal letame, dovrebbe poter distinguere una scatola contenente rose da una contenente letame. Se afferma che una rosa bianca profuma come una rosa rossa, chiaramente, no.
    Similmente per il mistico: dirà lui dove percepisce la presenza di Dio e dove no, anche se non è in grado di descrivere questa esperienza, è in grado di dire se ce l’ha o meno. Se poi dice che questa esperienza dipende da Dio e non dalla cosa percepita, vale il discorso di prima: fai pure, ma io non ti ascolto.

  5. Trasporterei la questione sul piano degli effetti, vista l’impossibilità di risolverla sulla base della percezione (ciò che esiste per il mistico non esiste per gli altri). Che se ne fanno degli odori dei soggetti privi del senso dell’olfatto? Il problema, a questo punto, diviene non tanto se dio esiste o meno ma se egli effettivamente interagisca con l’umanità e in che modo.

  6. Come al solito dimenticate che su un pianeta (uno qualsiasi) non ci può essere una specie sola. E se anche questa specie è priva di olfatto, non è difficile trovarne un’altra che ne è dotata, e “chiedere” a lei cosa sono quelle molecole emesse dai fiori o da tante altre fonti. Sulla Terra non siamo in grado di vedere la luce polarizzata, linearmente e circolarmente, né quella infrarossa o ultravioletta. Ma le api ce la fanno, e quindi sappiamo che queste luci esistono. Nessun altra specie è in grado di vedere se l’ostia contiene Dio o no.

  7. Non credo che l’esempio dell’ostia possa funzionare: se ben ricordo il catechismo, i cattolici ritengono che l’ostia consacrata sia indistinguibile da un pezzo di pane azzimo. Si tratta di una distinzione tra essenza e apparenza che un filosofo come te potrà magari spiegarci un’altra volta.

    Però il test mi sembra egualmente interessante, perché è molto semplice da applicare: lo si può forse applicare ad altre situazioni? I “veggenti” di Medjugorie affermano di vedere una Madonna che nessun altro vede. Stanno per alcuni minuti in silenzio, poi all’unisono rispondono in coro “…che sei nei cieli”, come se una voce esterna avesse attaccato con “Padre nostro…”. Questa è una prova? Credo che la maggior parte di noi direbbe che è un trucco, o che l’effetto possa accadere in qualche modo senza necessariamente implicare l’intervento della Madonna.

    A ben pensarci, funzionerebbe così anche con il mistico Cyrano: posso credere che uno distingua il profumo delle rose da quello della cacca. Non posso credere che uno distingua il profumo dell’ostia da quello del Corpo di Cristo. Neanche se lo vedo.

  8. @lector: Immagina di essere, privo di olfatto, insieme a Cyrano e a un mistico.
    Cosa fai se Cyrano afferma “scappiamo, qui c’è un incendio, percepisco la presenza di qualcosa che brucia qui vicino”?
    E cosa fai se è il mistico ad affermare la stessa cosa?
    Io scapperei solo nel primo caso, perché Cyrano ha superato il mio test, mentre il mistico no.

    @Marco Ferrari: D’accordo, il problema è che non è così semplice chiedere a un’ape se vede l’ultravioletto… 😉

    @galliolus: Non sono un esperto di catechismo, ma mi sa che hai ragione e l’ostia benedetta non va bene. Però qualche test “à la CICAP” sui mistici si potrà pur fare!

  9. Se il senso dell’olfatto o il suo succedaneo extrasensoriale dovessero rivelarsi caratteri vincenti, Cyrano e il mistico sopravvivono all’incendio, si riproducono con le femmine fortunosamente scampate al pericolo, generano nuovi soggetti dotati di olfatto o di capacità ESP, mentre noi scettici periamo nel rogo e concludiamo il nostro ciclo esistenziale …

  10. @lector: Seguendo la tua analisi evoluzionista, devo farti notare che il senso dell’olfatto potrebbe non essere genetico ma ambientale (un rito di iniziazione non riuscito perché il sacerdote era ubriaco) e che c’è la selezione sessuale: il povero Cyrano sopravvive agli incendi ma non trova nessuna donna che lo vuole…

  11. Non sono d’accordo x il CICAP. Si parte da presupposti completamente diversi. Il CICAP sostiene ke è considerato vero e reale tutto quello ke è empiricamente dimostrabile. Ma nn è detto ke ciò ke non può essere dimostrato non sia vero. le onde radio non sono state “inventate” dal genere umano ma esistono da milioni di anni e possiamo vedere le sue applicazioni quotidianamente…ma ki le ha poste in essere? Pensiamo un pò alle visioni che certi veggenti hanno. Diverse equipe mediche hanno compiuto esperimenti durante le loro esperienze mistiche, talvolta inserendo persino aghi nelle pupille dei mistici, e costoro non sentivano nulla…come spiegarlo…qua la scienza si arrende.
    E’ se fossimo noi, che impigliati in questa società fortementre radicata nel “se non vedo non credo”, a non vedere??e se fosse il nostro modo di pensare, di vivere, che non fa andarci oltre il reale?

  12. Il CICAP non sostiene affatto che si debba considerare vero e reale solo cio’ che “e’ empiricamente dimostrabile”. Semplicemente decide di occuparsi solo di quelle cose, ma non e’ che il resto sia “falso e immaginario”.

    Da
    http://www.massimopolidoro.com/blog/cicap-paranormale-religioso-e-fede.html
    si legge:

    Se una persona vuole credere che su Saturno vive una colonia di omini viola è liberissimo di farlo, al CICAP la cosa non interessa finchè resta una questione di fede individuale. Quando questa persona dice che esistono delle prove scientifiche di questa colonia, delle foto che guardate in modo particolare mostrano un agglomerato urbano, ecco allora che la cosa diventa interessante per il CICAP. C’è qualcosa di concreto (e non solo la fede di una persona o di milioni di persone) che si può esaminare con gli strumenti della scienza.

  13. A parte che non è un asino ma un mulo, l’evidente ironia di questi ultimi commenti conferma la mia tesi. Da un lato, diciamo di non credere alla presenza reale di Cristo nell’ostia consacrata perché non abbiamo prove; dall’altro, non crediamo alle prove perché riteniamo impossibile ciò che queste prove dovrebbero provare. Questo potrebbe essere forse definito come il comma 22 della teologia moderna.

  14. @galliolus: Quello che dici è verissimo per la particola: la transustanziazione prevede che cambi la sostanza, ma non le caratteristiche sensibili. In poche parole, qualsiasi prova sarà soprasensibile e quindi difficilmente ripetibile in un laboratorio.
    L’unica possibilità mi sembra essere una sorta di test “doppio cieco”…

  15. Il sinolo di forma e sostanza e’ una categoria aristotelica che oggigggiorno si applica ormai solo alla particola eucaristica…

    PS/OT
    Solo io noto una recente (settimane) esasperante lentezza nel caricarsi delle pagine di questo blog?

  16. @hronir: Sarei curioso di sapere se qualcuno ha aggiornato, magari ricorrendo alla meccanica quantistica, la questione della transustanziazione…
    Per il sito: ho provato ad attivare la cache, ma non sembra funzionare. Fammi sapere (magari in posta privata).

  17. Non ho mai sentito parlare di aggiornameti a riguardo, meccanica quantistica o meno… sarei curioso anch’io!

  18. “Da un lato, diciamo di non credere alla presenza reale di Cristo nell’ostia consacrata perché non abbiamo prove; dall’altro, non crediamo alle prove perché riteniamo impossibile ciò che queste prove dovrebbero provare. Questo potrebbe essere forse definito come il comma 22 della teologia moderna.”

    Più che altro non ci sono prove VALIDE. Le prove vanno analizzate, confrontate, ripetute se possibile, non accettate acriticamente. E quando una presunta prova contravviene a delle leggi fisiche scoperte in precedenza, questa analisi deve essere più sottile e pressante (e molto spesso questo conduce all’invalidazione delle presunta prova).

    Immagino che tu non crederesti agli gnomi se qualcuno portasse delle piccole impronte di piedi come “prova”.

  19. @Kirbmarc: Spesso ci sono dei pregiudizi: si giudica impossibile senza neppure prendere in considerazione le presunte prove.
    In tutta onestà, non mi metto proprio a controllare le impronte degli gnomi, appunto perché sono sicuro che gli gnomi non esistono e quindi le impronte devono essere false. È giusto che sia così, altrimenti avrei finito di vivere: passerei tutto il giorno a verificare anche le opinioni più strampalate. È comunque giusto che qualcuno, con serietà, si impegni in queste verifiche.
    (temo che questa mia osservazione sia un pochino fuori tema…)

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