Il cratere

Incisione dal Sidereus Nuncius (tratto da Galileo's Moon Drawings)Incisione dal Sidereus Nuncius (tratto da Galileo’s Moon Drawings)
Luna (foto di Tambako the Jaguar)Luna (foto di Tambako the Jaguar)

Dove si trova, nella luna reale (a destra) l’enorme cratere che Galileo ha disegnato per il Sidereus Nuncius (a sinistra)?

Non c’è.
Forse è una esagerazione, un piccolo trucco che lo scienziato pisano si è concesso per evidenziare meglio la natura della luna (non una sfera perfetta, ma un’altra terra con monti e valli).

La scienza moderna nasce con una piccola truffa?

(via Pensieri spettinati)

10 commenti su “Il cratere

  1. Il disegno certamente è poco fedele ma il cratere in basso, seppur di dimensioni maggiori di quanto sia in realtà, è probabilmente quello chiamato Albategnius. La direzione dei raggi solari è importante ed influenza i giochi di luce ed ombra che Galileo ha riprodotto. Nel marzo del 2007 sono stati scoperti cinque acquerelli di Galileo di cui da secoli si erano perse le tracce (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2007/03_Marzo/27/galileo_luna.shtml)

  2. In “Contro il metodo” di Feyerabend c’è uno splendido confronto fra le immagini della luna diesgnate da Galileo e l’aspetto che la luna avrebbe dovuto avere al momento del disegno, Si evince dal disegno immediatamente che non si assomigliano per nulla.

    In realtà il telescopio di Galileo non era adatto ad osservare la luna, e Feyerabend lo dimostra abilmente.

  3. Il cratere c’è ed è visibile qui: http://www.pa.msu.edu/people/frenchj/moon/moon-21day-4238.jpg
    Sia il disegno galileiano che la foto che ho linkato mostrano la luna all’ultimo quarto, la foto che hai riportato tu sembra invece stata fatta al primo quarto. Il cratere decisamente più piccolo nella realtà, ma non mi pare che Galileo sostenesse che i suoi disegni fossero una cartografia fedele della luna. E non vedo dove stia, anche lontanamente, la truffa. Sicuramente è un artificio per evidenziare un dato importante: la luna ha valli, monti e “buchi”, non è la sfera perfettissima narrata dalla tradizione aristotelica. E Galileo voleva proprio mostrare questo dato.
    Feyerabend meglio lasciarlo dove sta.

  4. In effetti nella foto postata da il dizionario dei cazzari si vede un cratere nella stessa posizione. C’è poi da considerare il fatto che sono passati 400 anni. E’ possibile che la luna di 400 anni fa fosse diversa da quella di oggi. Altri meteoriti magari hanno impattato su quella zona “limando” i contorni del cratere. I bordi del cratere poi potrebbero aver ceduto a causa della gravità (pur bassa ma esistente).

  5. è ormai opinione diffusa che all’origine d’una scoperta scientifica ci sia sempre un pensiero o un sentimento non scientifico

  6. @ W.
    Che cos’è un pensiero scientifico e cosa non lo è? Forse dovremmo dire che ci sono pensieri che si sviluppano in modo razionale, nel senso che conservano una struttura deduttiva logica; altri, e probabilmente sono la gran parte, sono processi euristici. Entrambi possono contribuire alle scoperte scientifiche, ma ciò che dovrebbe dare la garanzia di scientificità è il successivo lavoro sperimentale. Questo lo dico sorvolando sulla mai sopita discussione sul metodo o sul criterio di demarcazione.
    Riguardo il “sentimento non scientifico”, non so che dire, ci sono sentimenti scientifici?

  7. Galileo è stato il primo scienziato “moderno”. I suoi strumenti (sperimentali e osservativi) erano pionieristici, per definizione: all’avanguardia per la sua epoca, ma ovviamente neppure lontanamente paragonabili a quelli di adesso.

    Un truffa? Non mi pare proprio. La scoperta rilevante del “Sidereus Nuncius” era che la Luna non è perfettamente sferica, ma “scabra e ineguale”. E qui Galileo ha fatto centro.

  8. Il caro vecchio Galileo fa sempre notizia!
    Parlando di piccola truffa non intendevo certo sminuire la rivoluzione concettuale della scienza moderna o elogiare il Feyerabend dell’anything goes.
    Un’esagerazione è un’esagerazione – non esageriamo le conseguenze!

    @il dizionario dei cazzari e peppe: In nessuna delle foto vedo un cratere paragonabile, per dimensioni, a quello ritratto da Galileo. Magari ha ragione Fabristol, e ai tempi di Galileo c’era.

    @il dizionario dei cazzari:

    Feyerabend meglio lasciarlo dove sta.

    Al cimitero? 😉

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