esse emme esse

Cellulare: beep bep, beep bep

alpha: Hai ricevuto uno sms?

beta: Io? Impossibile, ho appena perso il cellulare in un tombino. Devi averlo ricevuto tu.

alpha: Io? Ma non ricevo mai sms!

beta: Forse è qualcuno che ha sbagliato numero.

alpha: Fammi controllare. È vero, ho ricevuto uno sms! Strano, a parte gli auguri di Natale gli avvisi di esaurimento credito, non ricevo mai sms.

beta: Cosa c’è scritto?

alpha: Domanda semplice, risposta difficile.

beta: Leggi.

alpha: “Am”, forse amore, “ics cappa e”, che credo stia per perché, “ennenne”, che immagino significhi non, “cappa iami”, che forse sta per chiami, punto interrogativo. “Esse enne”, che significherà sono, 7 “gi gi”, che sta per giorni, “cappa e”, che, “ennenne”, non, ti “esse enne ti” ti sento, punto esclamativo. “Dom”, che vorrà dire domani oppure domenica, immagino a discrezione del lettore, “ci sei?”, che mi ricorda tanto una partita a battaglia navale.

beta: “Am xke nn kiami? sn 7 gg ke nn ti snt! Dom c6?” O, in italiano: “Amore perché non chiami? Sono sette giorni che non ti sento! Domani/domenica ci sei?”

alpha: Esatto.

beta: Ma tua moglie lo sa, che ti sei fatto l’amante adolescente?

alpha: Non essere ridicolo: avrà sbagliato numero.

beta: Non è granché come scusa, ma fingerò di crederti.

alpha: Mi ci vedi insieme a un’analfabeta?

beta: Perché analfabeta?

alpha: Come altro vuoi chiamare una che scrive xke nn eccetera?

beta: Una persona che utilizza un diverso sistema di scrittura, probabilmente più adatto al mezzo della normale scrittura. Ti concedo il termine analfabeta solo se questa persona scrivesse “xke” invece di “perché” anche in una richiesta di grazia al Presidente della Repubblica.

alpha: Andiamo, scrivere così è contronatura! Non c’è alcuna relazione la scrittura e la parola!

beta: Uhm… Leggi qui.

avoi mesere Rugieri debangnuolo p la graçia didio 7 di dno Re currado capitano del comune di siena tuto arigo acatapane uisimaracomando.

alpha: Non si capisce niente.

beta: Eppure così scrisse, nel 1253, Arrigo Accattapane a Ruggieri di Bagnuolo1

alpha: …

beta: E dire che ai tempi non c’erano i cellulari.

  1. tratta da Luca Serianni, Prima lezione di grammatica, Laterza, 2006, p. 103 []

22 commenti su “esse emme esse

  1. Tempo fa avevo in mente, come passatempo, di imparare a leggere uno o due grafie dei manoscritti medievali.

    Quando ho scoperto quando cacchio di varianti ci fossero, ho rinunciato.

    Eno

  2. “solo se questa persona _scriverebbe_” nella “Prima lezione di grammatica”? Notevole! 🙂

  3. Ivo, ti leggo da un aggregatore che non va troppo per il sottile quanto a impaginazione e non mi ero accorto che il “tratto da” era una nota riferita a Ruggieri di Bagnuolo e non all’intero post. Avrei fatto meno lo spiritoso. 😀

  4. Infatti la storia continua.
    … mi sono rotto, ho imparato a scrivere sms corti corti corti e mi sono preso un cellulare!! 😀

  5. io ho avuto un’alunna (peraltro la prima alunna conosciuta nella breve carriera da prof di liceo) (peraltro omonima di una conduttrice [ma forse conduttrice è troppo] televisiva) che mi ha scritto con queste abbreviazioni il compito di maturità.

  6. Mi dispiace ragazzi, non concordo. Io proprio non riesco a scrivere in quella maniera, perché con i miei 49 anni oramai sono un fossile. Si tratta di evoluzione della specie, di cambiamento, di adattamento ai mutamenti dell’environment; se non lo accettate, significa che siete sulla buona strada della fossilizzazione pure voi, nonostante siate più giovani di me 🙂
    Che questa nuova forma comunicativa sia più o meno brutta, poi, questo è un altro argomento. Ma l’evoluzione raramente agisce in base a criteri estetici …

  7. @lector: Neppure io riesco a scrivere in quella maniera (i miei sms sono formati da frasi grammaticalmente corrette, con poche o nessuna abbreviazione). Dubito, comunque, che questo linguaggio da sms si diffonderà…

  8. @–>Ivo
    Io invece sono propenso a credere che si diffonderà: già qualcuno aveva proposto di sostituire la tastiera tradizionale con una ad icone.
    Pensa che io, per scrivere concentrato, sentirei ancora bisogno di carta e penna …
    Tuttavia, l’esigenza di velocità nella comunicazione, potrebbe portare a forme di scrittura stenografica simili a quella da te descritta nel post. Sempre meno persone hanno ancora il tempo di ascoltare attentamente e meditare le proprie risposte, mediandole attraverso un linguaggio tradizionale, sedimentatosi proprio in virtù di tale funzione. E se è vero che è la funzione a stimolare l’organo 🙂 , ci attendono tempi nuovi …

  9. @lector: Continuo a rimanere scettico: l’attuale scrittura grammaticalmente completa ha, secondo me, ancora una lunga storia davanti a se.
    Per scoprire chi ha ragione, non resta che attendere…

  10. dal mio punto di vista, quelli sono esempi di stenografia essemmessistica. Se uno scrive “nn” oppure “xò” esce fuori dai confini della lingua italiana.
    “kiami”, per quanto personalmente mi faccia schifo, è una variante ortografica (esattamente come il gruppo “ngn” per indicare il suono che oggi scriviamo come “gn”), e quindi è da trattare diversamente.

  11. @.mau.: La distinzione che proponi è sensata, anche se tutto lo scritto è, in un certo senso, stenografia…
    Mi sembra di capire che gli sms non imporranno la stenografia, ma potrebbero imporre le altre varianti come, appunto, kiami, nonostante il nostro schifo, o skifo.

  12. lo scritto, più che stenografia, lo definirei codice.
    Comunque sì, non penso che gli SMS imporranno una stenografia (anche se non si può mai dire con la deriva dell’intelligenza media degli esseri umani) perché la stenografia nasce quando ci sono dei vincoli di spazio o di tempo. Anche le abbreviazioni delle lapidi latine derivano dal dover incidere le lettere sulla pietra 🙂
    Sulle varianti ortografiche sono più possibilista.

  13. @.mau.: Non resta che aspettare e vedere come evolverà la lingua – nel frattempo, io elimino dal blogroll chiunque scriva ki kosa kome qnd (non mi riferisco ai presenti, è ovvio).

  14. Caro Ivo,
    a parte gli auguri per ieri (era il tuo ‘nomastico, giusto?), il tuo blog è veramente succulento e mi ci sto tuffando a capofitto. Vorrei agganciarmi circa ovunque; per cominciare mi appiglio qui per attrazione magnetica (diciamo pure “irriflessa”).

    Anch’io, dopo qualche anno di resistenza, mi sto risolvendo alla tachigrafia negli sms. E non solo perché legittimata da precedenti codicologici; ma soprattutto: per adesione al contesto; per contagio; per snellezza; per risparmio. E più delle questioni ortografiche mi spaventa l’uso che degli sms ogni tanto si fa. Non per comunicazione spiccia o funzionale (ben venga, con tutte le sue utilities), ma come mezzo sostitutivo. Insomma: ciò che non è prossimo non si approssima con gli sms; questo non esclude che ciò che è già prossimo possa vieppiù cementarsi. Ma queste sono considerazioni del tutto personali…

    ps. A proposito di correzione di bozze, mi correggi anche Seriani in Serianni? Così, almeno, chi seguisse la sua pista potrebbe capitare qui; e sarebbe una bella lettura, davvero.

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