Dove essere e dove non essere, questo è il problema.

Una delle cose belle della tecnologia sono i metadati, ossia i dati sui dati o, per evitare la ripetizione, le informazioni sui dati.
Per capirci: la fotografia che ho appena scattato sono i dati, il fatto che l’abbia scattata io alle 22:45 di sabato primo agosto 2009 con una Nikon D40X sono i metadati. E sono una gran bella comodità. Prima dell’era digitale, o avevi una memoria di ferro, o eri molto ordinato oppure non avevi modo di scoprire dove e quando una certa foto era stata scattata.

Già, dove. Se io sono, poniamo, nel luogo x e fotografo con un teleobiettivo il luogo y, qual è il luogo della fotografia? X, dove si trova la macchina fotografica, oppure Y, dove si trova l’oggetto fotografato?

Il luogo di questa fotografia è Lugano, dove ci sono stati i fuochi d’artificio del primo agosto, festa nazionale svizzera, oppure il paesino della Val Capriasca da dove è stata scattata la fotografia?

Lugano

13 commenti su “Dove essere e dove non essere, questo è il problema.

  1. Domanda pressapoco OT: le coordinate del luogo (dove si scatta la foto) vengono registrate tra i metadati? Almeno quelli perché l’ideale sarebbe di avere anche quelli dell’oggetto fotografato. Con il GPS la prima parte è banale, per la seconda si può fare; interessa?

  2. @Juhan Perfidus: Le macchine fotografiche con GPS integrato (o collegabili a un gps esterno) registrano le coordinate tra i metadati. Ovviamente le coordinate del luogo dove sei.
    Con una bussola integrata e le informazioni sulla messa a fuoco si potrebbe, in teoria, calcolare la posizione dell’oggetto fotografato. In teoria, perché dopo 20 metri il fuoco fa su infinito e non puoi sapere se stai fotografando un albero a 30 metri o una montagna a 30 chilometri.

  3. Non capisco il problema.

    C’é il “dove” si é scattato una foto e il “cosa” si é ripreso.

    Sono due cose distinte, o no?

  4. @Stefano: Il problema è che i metadati delle fotografie, se non sbaglio, prevedono un unico luogo, senza distinzione tra luogo del fotografo e del fotografato.

  5. Nella prassi il problema non si pone. Proprio in questo momento ho caricato la foto in questione su Google earth, e l’ho posizionata più o meno nel luogo della “terra” (“l’opera d’arte pone qui la terra”) che essa essa rappresenta (l’approsimazione è data dal fatto che l’oggetto della foto non è un elemento specifico di Lugano, una strada, un edificio, ma una visione panoramica) dopodiché l’ho semplicemente intitolata “vista di Lugano dal paese di Valcapriasca By IVO”, e cioè ho detto degli occhi che la vedono, di quel mondo che la osserva (“l’opera d’arte espone un mondo”). La terra è il dato, IVO, in quanto mondo, cultura particolare che contempla, il metadato.

  6. @Ivo: Penso che la tua osservazione (#4) sia sconnessa a quanto detto da Stefano. Lui parla del “dove” (quindi di coordinate geografiche di un luogo) e del “cosa” (l’oggetto, che può essere a sua volta un luogo, ripreso nella fotografia), andando in questo caso off-topic; mentre nella tua risposta menzioni solo il “dove”, dell’osservatore e dell’osservato.

    Io penso che, potendo attribuire un solo luogo alla fotografia, quindi potendo fornire un’informazione parziale, sia più opportuno associarle il luogo nel quale appare l’oggetto fotografato, poiché è quest’ultimo ad assumere un ruolo centrale nell’opera. Prendiamo un caso limite: la fotografia di un cratere lunare scattata dalla terra con un buon teleobiettivo. Secondo me sarebbe assurdo collocarla geograficamente su un punto della Terra, nel quale è stata scattata, piuttosto che sulla Luna.

  7. @zar: Dai, lasciamo stare Heidegger… 😉

    @mr. bash: Sì, la risposta era un po’ disconnessa. Ma neppure troppo: il metadato “cosa fotografata” (un oggetto, una persona, un evento), sempre se non sbaglio, non esiste.

  8. in EXIF credo che l’unica soluzione sia usare ImageDescription o UserComment che ha proprio lo scopo di raccogliere keywords e soggetti.

    In XMP e IPTC hai proprio tag specifici come, rispettivamente, XMP::Subject o IPTC::Keywords

  9. Ivo, il metadato di una foto riguarda dove hai scattato la foto, mi pare ovvio. Che cosa tu abbia fotografato, non c’entra.

    Se sei a Rimini e fotografi la via Lattea, puoi dire, con precisione, dove sei, ma non dov’è quello che fotrografi!

  10. Di più: se si fotografa un oggetto sufficientemente lontano, quell’oggetto potrebbe benissimo non esistere nemmeno più *nel momento esatto in cui lo si fotografa*!

  11. @shaitan: Interessante. Sarei curioso di sapere quanto vengano utilizzati, ma molto interessante.

    @Lorenzo: D’accordo: il dove, nei metadati, è dove mi trovavo. Però spesso è una informazione inutile o comunque secondaria rispetto al cosa fotografo.

    @hronir: Non ci avevo mai pensato: il cielo stellato che vedo è un puzzle temporale!

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