Suscita timori, anzi un sentimento di angosciosa attesa, la manifestazione di piazza anti-Ratzinger che domenica prossima galvanizzerà in Turchia il fondamentalismo islamista. Il Papa insiste. Fa bene e non può far altro. Ma nei prossimi giorno, a Istanbul, si giocherà una partita decisiva per il mondo. Che Dio ce la mandi buona.
Così Pierluigi Battista, dopo aver definito Ataturk un superlaicista (e non si capisce bene se è un complimento o no) sul Corriere della Sera – Anteprima di venerdì 24 novembre.
Se è vero che nei prossimi giorni si giocherà una partita decisiva per il mondo, allora conviene avere le idee chiare: nel caso Dio non ce la mandi buona, è meglio sapere come comportarsi.
Il Papa è il vescovo di Roma, capo della Chiesa Cattolica, vicario di Cristo in terra e successore di Pietro. Perché il Papa va in un paese la cui popolazione è per il 98% musulmana? Secondo Wikipedia, i cattolici in Turchia sono 35000: ad organizzare un viaggio in Andorra se ne possono incontrare almeno il doppio.
La mia non è una domanda retorica: mi interessa davvero comprendere i motivi di questo viaggio. E Pierluigi Battista, su questo punto, non mi è d’aiuto.
Primo: per far vedere quant’è buona e bella la Chiesa che non ce l’ha con nessuno, nemmeno con chi la vedrebbe volentieri eliminata (in tutti i sensi).
Secondo: per far vedere quant’è vicina a quel 2% di cattolici turchi la buona e bella chiesa (keep on do it, baby!).
Terzo: perché ormai Papa-Ratzi ha deciso e così dovrà essere.
Altro non so.
Sul primo punto: ed è necessario andare in Turchia per fare una cosa simile?
Sul secondo punto: d’accordo, ma perché proprio la Turchia e non l’Armenia (dove oltretutto sono cristiani) o il Marocco (dove Mohammed VI discuterebbe molto volentieri con lui)?
Il terzo punto è molto interessante, ma ricorda più Crozza di Benedetto XVI e pone inquietanti domande (ad essere autentico è l’originale o l’imitazione?).
Ma perché la Turchia vuole entrare in Europa e sta iniziando un processo di diplomazia con i Paesi dell’Unione, facendosi amico il papa, ne prende la metà in un colpo solo.
Il papa deve dimostrare che non saranno quattro (?) scalmanati integralisti a fermare la diffusione della parola di dio; oggi ha detto che lui è pronto ad andare in Turchia ed ad accettare qualsiasi progetto abbia dio in serbo per lui…
Un viaggio diplomatico, più che pastorale (ero ingenuo ad aspettarmi il contrario?).
Continuo comunque a non vedere la partita decisiva per il mondo, ma inizio a sospettare che non sia un mio problema.