Che cos’è il lavoro?

Prima di tutto, che cos’è il lavoro? Vi sono due specie di lavoro: la prima consiste nell’alterare la posizione di una cosa su o presso la superficie della terra, relativamente a un’altra cosa; la seconda consiste nel dire ad altri di farlo. La prima specie di lavoro è sgradevole e mal retribuita; la seconda è gradevole e ben retribuita, ed anche suscettibile di mille variazioni. Per esempio, non soltanto vi sono persone che danno ordini, ma anche persone che danno consigli circa gli ordini che bisogna dare. Di solito due gruppi organizzati di uomini danno simultaneamente due tipi di consigli diversi opposti: ciò si chiama politica. Questo genere di lavoro richiede un talento particolare che non poggia sulla profonda conoscenza degli argomenti sui quali bisogna esprimere un parere, ma sulla profonda conoscenza dell’arte di persuadere gli altri con la parola o con gli scritti, cioè la pubblicità. 

Bertrand Russell, Elogio dell’ozio, 1935 (trad. it. di Elisa Marpicati, TEA DUE, 1997)

7 commenti su “Che cos’è il lavoro?

  1. “Per, non soltanto vi sono persone che danno ordini, ma anche persone che danno consigli circa gli ordini che bisogna dare.”

    Mi sembra una traduzione letterale dall’inglese uscita un po’ male. Più esatto è forse “Perchè non soltanto…”

  2. “Questo genere di lavoro richiede un talento particolare che non poggia sulla profonda conoscenza degli argomenti sui quali bisogna esprimere un parere (…)”

    E io che per un momento ho pensato alla Sig.ra Lucetta Scaraffia…

  3. Il mondo è composto da due categorie d’individui: chi lavora e chi fa il consulente.
    Io faccio il consulente 🙂

  4. caro ivo, in una serata nella quale non mi cade ancora la palpebra sono venuto finalmente a visitare il tuo blog. in virtu’ dell’argomento del lavoro, riporto una battuta di un calabrese. “imprenditori del nord vi ringraziamo per le vostre offerte di lavoro ma vi state sforzando troppo: a noi ci basta lo stipendio”.
    un abbraccio e ciao da riccardo.

  5. @FilosoPortatile: Russell, fortunello, non l’ha mai conosciuta, e quindi certo non pensava a lei. Per quanto riguarda chi ha proposto questa citazione di Russell… 😉

    @lector: eh eh 😉

    @eno: Russell? Era un lord, quindi uno che non da neppure consigli. E un filosofo, quindi uno che da molti consigli, ma non si capisce bene a chi li da.

    @Riccardo: Ben arrivato! Lunedì proverò a fare lo stesso discorso al mio capo, e vediamo cosa risponde…

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