Categories: Pensieri diversi

Ivo Silvestro

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I visigoti di Alarico saccheggiano Roma nel 410: il cuore dell’Impero è colpito. Anche senza essere esperti di storia antica, è facile immaginare lo sconcerto dei cittadini romani: la fine è vicina, il declino è inarrestabile.
Come è potuto accadere tutto ciò? Quale è l’origine di questo male?
Oggi le risposte sono essenzialmente di tipo storico e sociale, e vanno dall’invasione dei barbari alla crisi economica, dalle carestie all’avvelenamento da piombo (!). Chiaramente, il problema non veniva vissuto così, o almeno non solo così, dai diretti interessati. Per i romani questa domanda veniva posta in due maniere radicalmente diverse (o almeno, noi 1600 anni dopo identifichiamo due diversi orizzonti di significato per questa domanda).
Il primo è quello dei pagani: per loro, la possibilità che gli dei li abbandonino è normale. Le divinità romane sono infatti vendicative e anche un po’ capricciose, e avevano un ottimo motivo per non proteggere più Roma: attraverso numerosi decreti, l’imperatore Teodosio aveva abolito i vari riti pagani, rendendo il Cristianesimo religione ufficiale dell’Impero Romano.
Il secondo orizzonte è quello dei cristiani, e per loro il problema è di ben altre proporzioni: Dio infatti è buono e giusto, o meglio è il bene e la giustizia, non è né vendicativo né capriccioso e quindi non si capisce bene per quale motivo dovrebbe essere arrabbiato, dal momento che ha sempre più fedeli.

È il problema della natura del male: se Dio esiste, come può esistere il male?

Raffigurazione piu' antica di Agostino (VI secolo, Roma, Biblioteca del Laterano)Agostino, all’epoca dei fatti vescovo di Ippona, affronta questo difficile problema, e in 13 anni di duro lavoro scrive De Civitade Dei, La città di Dio. Nonostante la mole (un migliaio di pagine nell’edizione Bompiani “Il pensiero dell’Occidente”), la lettura è interessante per nulla noiosa, anche nelle parti meno attuali.
Il testo mostra con insuperabile chiarezza i limiti della religione pagana e la necessità di superarla e di comprenderla nella religione del Dio unico, affronta una miriade di questioni teologiche e risolve elegantemente il problema del male mostrandone l’inconsistenza, il male è assenza e rifiuto di Dio esattamente come le tenebre sono assenza di luce (ad esempio in XI, 13), e la sua necessità, il male deve esistere in quanto indispensabile all’armonia del mondo (XI, 18).

Purtroppo la memoria umana non è perfetta, ed è sempre attratta da quella che Agostino non esiterebbe a chiamare vana curiositas. Così a rimanere impresse nella mente non saranno le bellissime pagine sul tempo e l’eternità del XII libro, o quelle sulla morte nel XIII libro, bensì alcuni insignificanti passaggi.

Carpaccio - Sant'Agostino nello studioAd esempio Agostino critico nei confronti di Vaticano: ovviamente non nel senso dello stato pontificio, cosa che manderebbe in visibilio gli anticlericali ma cronologicamente impossibile, bensì del dio romano della parola e dei vagiti dei bimbi.
O ancora l’analisi del peccato originale (XIV, 11, 2), quando Agostino, rimanendo serio, sostiene che fu solamente Eva, l’elemento debole della coppia, a lasciarsi ingannata dal serpente: Adamo disubbidì a Dio semplicemente per fedeltà coniugale.
Non è neppure possibile dimenticare il passaggio (XV, 11) nel quale Agostino, pur di difendere la inaffidabile traduzione dei settanta della Bibbia, non esita ad attribuire le discordanze all’invidia degli ebrei, accusati di alterare i propri codici per screditare i cristiani!

Ripensandoci un attimo, forse questo meschino comportamento della memoria non è del tutto inutile. Ricordare che neppure Agostino è riuscito a rimanere immune da alcuni pregiudizi sessisti e antisemiti, è forse un modo per invitarci a scoprire i nostri pregiudizi e cercare di superarli. Perché, in fondo, siamo nani sulle spalle di giganti.

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  1. michaelangelus1 4 Aprile 2010 at 23:51

    Il male ed il bene sono le due forze opposte che esistono in natura,come la luce e le tenebre,il caldo ed il freddo,lo yang e lo jnn (per gli orientali).La vita è impastata da queste due forze contrapposte.Il male ed il bene esistono in questa terra ed Eva in paradiso si è fatta convincere a mangiare il frutto proibito perchè voleva conoscere il bene ed il male prospettatogli da Satana.Vivere nel bene senza la tentazione del male non ha alcun merito ed è avulso dalla libertà di poter sciegliere,quindi sentirsi capace di decidere.Dio,sapienza infinita,sapeva che le sue creature avrebbero disubbidito,ma le ha lasciate libere di sciegliere,perchè la libertà è il dono maggiore che abbia l’uomo,che lo rende superiore agli animali,che sono guidati dall’istinto,quindi non sono liberi.Logicamente la libertà ha un prezzo,che paghiamo noi umani ogni volta che sbagliamo.Non possiamo quindi dire che Dio è cattivo,quando paghiamo lo scotto dei nostri errori.L’uomo vivendo contro le regole della natura,lascia ai suoi discendenti una pesante eredità,che colpisce spesso anche la loro salute.
    Se l’uomo avesse rispettato i dieci comandamenti che Dio ha dato ad Abramo,sarebbe rimasto esente dal dolore,ma con l’aver infranto spesso la sua legge,paga gravemente la conseguenza delle sue scelte sbagliate e deve dare la colpa di ciò solo a se stesso ed ai suoi antenati.Ecco perchè nel mondo esiste la sofferenza.Se però confidiamo in una nuova vita,capiamo che la sofferenza è una condizione provvisoria,poichè Dio,giustizia infinita, darà a ciascuno ciò che gli spetta,nel bene e nel male.
    Questo è il prezzo della libertà.
    michaelangelus1

  2. Filopaolo 5 Aprile 2010 at 10:26

    @ Michelangelus1:

    Ripigliati caro! E diminuisci un pò l’uso di droghe.

  3. michaelangelus1 5 Aprile 2010 at 11:42

    Caro filopaolo,se hai qualche argomento per contestare quanto ho scritto sul male e sul bene,ti prego di espormelo. a me piacciono i confronti. Sappi che io non solo non ho mai usato droghe ma nemmeno bevo e fumo,secondo le regole del tantra yoga,che ho praticato intensamente ed insegnato per diversi anni.Le espressioni gratuite dimostrano immaturità mentale.
    michaelangelus1

  4. Filopaolo 6 Aprile 2010 at 11:28

    @ michelangelus1:

    Quello che ho scritto voleva solo essere uno scherzo. Immaginavo la tua reazione ed ammetto di essermela voluta. Il fatto è che mi sono davvero rotto le scatole di sentire questa filastrocca cristiana sul bene e sul male che dopo duemila anni che viene raccontata continua a non contribuire minimamente al miglioramento morale complessivo del genere umano (attualità italiana e globale docet). In ogni caso scusa. Ciao

  5. lector 6 Aprile 2010 at 13:09

    @—Filopaolo
    Credo che linkare sul blogroll di Ivo “Una vigliacca consolazione: nessun blogger può stare dietro a tutte le schifezze commesse dalla Chiesa cattolica e dai suoi preti” (di Malvino) possa aprire gli occhi a molti sulla reale natura dell’interpretazione del concetto di “bene” da parte di Santa Romana Chiesa. Uno schifo simile non lo si sentiva dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, con la scoperta dei campi di sterminio.

  6. michaelangelus1 6 Aprile 2010 at 15:40

    Caro filopaolo,io sono un volontario della caritas e ti parlo per la mia esperienza.Opero nel settore dei senza dimora (gli invisibili per la nostra evoluta società).Diamo loro da mangiare,da dormire,li portiamo a vedere le partite di calcio od in gita ed organizziamo feste per loro.Siamo la nuova famiglia che sostituisce quella che hanno perso o che li ha ripudiati.Sono anche nel servizio parrocchiale di distribuzione degli indumenti usati,che ci portano tanti buoni cristiani.Serviamo con amore chinque ce li chiede,italiani,estracomunitari,rom ecc…In italia e nel mondo ci sono migliaia di questi centri,oltre alle opere di Madre Teresa di calcutta,di San luigi Guanella, di San Francesco e di tanti altri buoni cristiani.Moltissime sono altre opere caritative cattoliche nel terzo mondo.
    Se ti informi,la lista di buone opere della Chiesa cattolica è molto più lunga del poco che ti ho appena accennato.Sono anche stato sacrestano per diversi anni e conosco la dedizione disinteressata di molti ottimi preti,suore e religiosi, dai più umili, ai parroci,ai vescovi e cardinali,che costa loro molti sacrifici,anche perchè quello che alcuni decenni fà si faceva in diversi,ora,con la crisi delle vocazioni,ognuno deve lavorare duramente per tre o quattro persone.Potrei continuare sull’argomento,ma spero che ti basti.Purtroppo molti immacolati,sono sempre pronti a divulgare e a sparare sugli errori che naturalmente esistono.Guardare però solo gli errori,spesso dovuti a persone malate,dimostra una visuale errata e deformata della verità,poichè un bel quadro è fatto di luci ed ombre ed è intellettualmente disonesto e deviante,giudicarlo solo dalle ombre.

  7. Filopaolo 6 Aprile 2010 at 20:13

    @ michelangelus1:

    Ti stai vedendo un film che non esiste. L’idea che hai di santa madre chiesa è del tutto distorta dalla realtà. Se sei uno che bazzica internet puoi avere tutte le informazioni che vuoi riguardo alle schifezze di ogni tipo perpetrate dal cristianesimo durante la sua storia. Decidere di chiudere gli occhi di fronte a ciò che non corrisponde alla forma idealizzata di questa religione che ti sei costruito non ti aiuterà mai ad essere onesto con te stesso e con gli altri. Se un giorno deciderai di aprire gli occhi e di vedere la chiesa per quello che davvero è, ti accorgerai che la tua buona fede è stata solamente usata, e questa istituzione ti apparirà finalmente per quello che davvero è: una associazione a delinquere. Buona fortuna

  8. michaelangelus1 6 Aprile 2010 at 23:16

    Caro filopaolo, quello che ho scritto si basa su mie esperienze non sono impressioni. Tu che vivi fuori della Chiesa Cattolica,ti basi su false informazioni,perchè senti dai media deviati soltanto gli errori,che avevo accennato nel mio commento precedente, però ingranditi paradossalmente. Tieni conto che se nel medioevo ci sono stati errori,la Chiesa di oggi si è già scusata,come si scusa anche degli errori più recenti.Da Come parli, è come se dicessi che tutti gli italiani del sud sono mafiosi o che tutti i padri di famiglia sono stupratori,solo perchè gli stupri peggiori ed infanticidi,in certe famiglie ci sino stati. A te,chiedo di essere onesto intellettualmente e guardare la Chiesa nell’insieme. Anche a scuola,il voto si dà facendo la media,mentre certi falsi intellettuali e cronisti di parte condannano senza un processo equo.Non ti basare su quanto dice internet,perchè proprio in internet ci sono i maggiori detrattori,i quali senza aver studiato teologia si improvvisano teologi e senza avere la laurea in giurisprudenza si improvvisano giudici.
    Prova a frequentare l’ambiente parrocchiale e vedrai che Vi troverai le persone migliori,come io posso testimoniare, non per sentito dire o aver letto.Anche tu migliorerai e capirai che la Chiesa è ben altro di come viene descritta in certi ambienti che la guardano a distanza e ne vedono solo i difetti,inevitabili ovviamente.
    Buona fortuna anche a te,che sento che sei un bravo ragazzo.

  9. lector 7 Aprile 2010 at 09:32

    “Prova a frequentare l’ambiente parrocchiale e vedrai che Vi troverai le persone migliori,come io posso testimoniare”
    Nel breve periodo in cui ho frequentato il suddetto ambiente, durante la mia tenera adolescenza, ho immediatamente imparato a tenere gli occhi ben aperti e le orecchie sempre all’erta onde evitare il famigerato e doloroso chiacchiericcio.

  10. Filopaolo 7 Aprile 2010 at 11:05

    @ michelangelus1:

    E proprio vero: non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere. Guarda che non è affatto necessario risalire al Medioevo per conoscere la vera natura dell’istituzione ecclesiastica: l’evo moderno, o anche soltanto l’epoca attuale, sono piuttosto eloquenti al riguardo.
    Quanto alla media “scolastica” da assegnare alla chiesa, io darei un quattro meno meno unito a questo giudizio di merito: “A parte qualche sporadica manifestazione di buona volontà dall’esito comunque sempre insufficiente rispetto ai propositi e all’impegno inizialmente dichiarati, ad uno sguardo complessivo dei risultati ottenuti si può dire che l’allievo non soltanto non si è applicat con costanza ma non ha dimostrato nemmeno di possedere le qualità intellettuali e morali di base necessarie per migliorare. Si consiglia un cambiamento di indirizzo negli studi, preferibilmente verso una formazione di carattere professionale o direttamente l’accesso al mondo del lavoro in mansioni che non prevedano grandi competenze specifiche e responsabilità.”

  11. michaelangelus1 7 Aprile 2010 at 11:41

    Caro filopaolo, è inutile intestardirsi sulle proprie posizioni. Se vuoi a tutti costi la ragione,te la dò.Resta pure nella tua idea, che ritengo errata,benchè molti la sostengano,ma in mala fede,perchè guardano sola la parte cattiva,che è la più piccola,come quelli che dicono che tutti i meridionali sono mafiosi e non vedono quante buone ed oneste persone sono nel sud italia.E’ il ciclo storico che si ripete.I nemici della Chiesa sono sempre esistiti,ma sono solo riusciti a fare male a se stessi,mentre la Chiesa si è rinforzata grazie a loro,che l’hanno sempre stimolata a seguire il retto cammino,anche con qualche inevitabile errore di percorso.
    Non ti replicherò più,perchè vedo che perdo tempo.
    Michaelangelus1

  12. michaelangelus1 9 Aprile 2010 at 00:21

    Ci troviamo difronte ad un vergognoso e cinico liciaggio della Chiesa Cattolica,che sfrutta un incidente causato da persone malate,che la Chiesa ha cercato di risolvere nel suo ambito (i panni sporchi si lavano in casa).Persone che non si sognano di denunciare le porcherie che si compiono in molte famiglie:padri che stuprano le figlie,madri che uccidono i figli,figli che uccidono i genitori,arrivismo a costo di rovinare i rivali,sperperi del denaro pubblico,sodomia accettata per normalità ecc…,impugnano improvvisamente la morale,vero tabù di questi tempi di scadenza culturale ed etica,per ergersi a giudici spietati contro la Chiesa.Si ripete oggi la guerra dei farisei contro Cristo,i quali però non hanno lapidato l’adultera colta in flagrante perchè sapevano di essere anche loro peccatori,dimostrando di essere migliori di certi soloni dei nostri tempi.
    michaelangelus1

  13. lector 9 Aprile 2010 at 12:28

    “…per ergersi a giudici spietati contro la Chiesa”
    Chi di spada ferisce, prima o poi di spada perisce, vecchio mio!

  14. Filopaolo 9 Aprile 2010 at 14:40

    @ michelangelus1:

    Giù le mani dalla sodomia! Per esperienza personale posso dirti che è una pratica “nobilissima” da sempre in uso fra le genti, credenti e non. L’importante è che i praticanti, due o anche più di due, siano maggiorenni, consenzienti e si proteggano dalle malattie. Se non sbaglio sono proprio questi ultimi requisiti che spesso non vengono rispettati dai preti.
    Ma non avevi detto che perdevi tempo a replicare?

  15. michaelangelus1 9 Aprile 2010 at 19:48

    Caro filopaolo,l’articolo del 9 Aprile, non l’ho scritto per te,ma in risposta a vari commenti di altri,che non posso accettare. Per quanto riguarda la sodomia,è sempre stata considerata una pratica contro natura,sappi che io ho avuto cinque figli,che con la sodomia non sarei riuscito ad avere.Se per tè và bene, non ho nulla da obiettare contro la tua libertà di scelta.Ritengo comunque che non ci sia nulla di meglio di un sano rapporto naturale e se si cerca altre vie,ritengo che che ci sia qualche problema particolare. Approfitto per dirti che per lo yoga,ogni genere di pratica sessuale è perdita di energia,che accorcia la vita (forse la gioventù).
    Ho imparato il tantra direttamente da monaci e monache per la maggiorparte indiani,i quali praticavano scrupolosamente i voti di
    castità,potertà ed ubbidienza al loro guru.
    Anche nella medicina cinese,che si basa sui meridiani energetici,l’abuso del sesso accorcia la vita.

  16. lector 9 Aprile 2010 at 20:48

    “…l’abuso del sesso accorcia la vita”
    … ma la rende degna d’essere vissuta; altrimenti, si rischia di vivere come ammalati per poi morire da sani. Meglio un giorno da mandrilli che cent’anni da capponi.

  17. michaelangelus1 9 Aprile 2010 at 22:59

    Caro lector,io ho avuto cinque figli,come vedi non rientro nella categoria che tu etichetti.Non sono d’accordo con quanto dici,ma ti capisco,perchè dalle tue espressioni deduco che non sei credente.Per il tantra yoga esiste la coscienza umana(l’uomo) e la coscienza infinita (Dio).Pur appartenendo ad un’altra cultura,gli indù individuano nella mente umana la coscienza,che deriva dal latino “conoscere”,che và perfettamente d’accordo col concetto cristiano di esperienza,sensibilità,comprensione.Freud la chiama”super ego”,che ha indagato in modo scientifico ed dedotto la formula “complesso”,che avviene quando il nostro ego,per paura della sua coscienza si rifugia nel complesso.Naturalmente ci sono molte specie di complessi,che se hai letto un po’ di psicanalisi,conoscerai anche tu.
    Io fra tanti ne ho studiato uno:la fobia religiosa,che può andare dalla semplice sindrome,al complesso vero e proprio,con tutte le sue implicazioni,più o meno gravi.Freud ha scoperto come cura la seduta psicanalitica,ma non è stato il primo,al contrario di quanto si crede; il primo ad instaurare la seduta psicanalitica è stato Gesù,dicendo agli apostoli andate e togliete i peccati,quelli che rimetterete saranno rimessi e quelli che non rimettere non saranno rimessi.Nella mia esperienza di sacrestano ho visto molte persone intelligentissime,che sfruttavano la confessione come se fosse una seduta di psicanalisi,facendola durare spesso molte decine di minuti e ottenendo la liberazione dal peccato e della psiche contemporaneamente e gratis.Sarà difficile per tè capire cosa ho detto,perchè ho parlato del mondo dello spirito,che tu certamente,come deduco da ciò che
    hai detto non conosci.Se si entra nell’esperienza spirituale,il sesso è un’argomento secondario,poichè non dà la pienezza dell’esperienza spirituale.Gesù chiamava i credenti:figli della luce ed i non credenti:figli delle tenebre.Guarda caso la parola sanscrita “tantra” significa:”che libera dalle tenebre” Posso continuare sull’argomento con molti altri chiarimenti,ma mi basta per farti capire ( se lo vuoi)che si può ben vivere senza il sesso senza sentirsi “capponi”,ma non si può vivere senza dare allo spirito la sua parte e sentirsi completi.

  18. lector 9 Aprile 2010 at 23:25

    Da “La religione come patologia”, di Maria Mantello.
    La religione è innocente?
    Grandi filosofi, prima di Freud, avevano messo a dura prova le credenze religiose. Basti ricordare almeno, che tra ‘700 e ‘800 le basi del confessionalismo (cristiano-cattolico in particolare) erano state irrimediabilmente poste in crisi dalle acute analisi di Hume, Kant, Feuerbach, Marx, fino al celeberrimo “Dio è morto” di Nietzsche. Spazzata via ogni pretesa ontologica, visto che “l’esistenza non è un predicato deducibile da un concetto”, Dio appariva una congettura utilizzata come consolazione, controllo sociale, inibizione delle energie vitali ed intellettuali. Ma nessuno, prima di Sigmund Freud, era giunto a dissolvere la religione in patologia. Lo scandalo fu grandissimo. Non si perdonava al fondatore della psicanalisi di aver spiegato che la religione è un’illusione, dove il credente smarrisce il senso della realtà a vantaggio di fantasie psichiche, che diventano delirio collettivo nell’acquiescenza del gruppo. In Psicologia delle masse ed analisi dell’Io (1921), Freud parla di annullamento della personalità cosciente e di rapimento ipnoide degli individui, che pensano per immagini prive di riscontro empirico. Poiché nella religione, la fede è premessa, mezzo e fine, si comprende come i meccanismi d’induzione suggestionale possano essere talmente contagiosi per i credenti, da renderli impermeabili a dubbi e incertezze. “Noi crediamo per fede!” In questo motto si corazza l’automatismo psichico, mentre la singolarità annega nell’omologazione identitaria. Freud ne L’avvenire di un’illusione (1927) scrive: “Prendiamo in considerazione la genesi psichica delle rappresentazioni religiose. Queste, che si presentano come dogmi, non sono precipitati dell’esperienza o risultati finali del pensiero, sono illusioni […]. Caratteristico dell’illusione è derivare dai desideri umani; per tale aspetto essa si avvicina ai deliri psichiatrici […]. Chiamiamo dunque illusione una credenza, quando nella sua motivazione prevale l’appagamento di desiderio, e prescindiamo perciò dal suo rapporto con la realtà, proprio come l’illusione stessa rinunzia alla propria convalida ” (L’avvenire di un’illusione in Il disagio della civiltà, Boringhieri, Torino, 1971, pp. 170-171). Una diagnosi che disturba ancora oggi. Ma “la psicanalisi è un metodo di ricerca, uno strumento imparziale”(ibidem,p.177). Pertanto, di fronte ai meccanismi di proiezione, rimozione, razionalizzazione, sublimazione del fedele, Freud non può tacere la diagnosi sulle credenze religiose: “un narcotico con cui l’uomo controlla la sua angoscia, ma ottundono il suo cervello”. L’umanità, dovrebbe impegnarsi a liberarsi da questa illusione: usufruirebbe di energie razionali preziosissime per la costruzione della stessa “civiltà”. Ma l’ impresa è ostica, visto che “quando i problemi sono quelli della religione, gli uomini si rendono colpevoli di tutte le possibili insincerità e scorrettezze intellettuali” (ibidem, pp. 172-173). Del resto, lo stesso cardine della fede –nota Freud- non sta proprio nel “credo quia absurdum” teorizzato dai padri della Chiesa? Un’antinomia con cui hanno dovuto fare i conti i teologi di ogni tempo. Questi, sforzandosi di dare una struttura logica ai principi religiosi, si sono però invischiati in una tale ragnatela di contraddizioni e paradossi, che infine sono stati costretti a rifugiarsi nell’alveo della sovrannaturale verità rivelata: “Le prove da essi tramandateci sono contenute in scritti che di per sé comportano tutti i caratteri dell’inattendibilità. Sono pieni di contraddizioni, rielaborati, falsificati; dove ragguagliano su convalide fattuali risultano essi stessi privi di convalida. Non giova gran che affermare […] che traggono origine dalla rivelazione divina; già di per sé tale affermazione è infatti parte delle dottrine […] e nessuna proposizione può provare se stessa” (ibidem, p.167) La religione appare quindi, un esercizio filologico su verità supposte, la cui garanzia sarebbe il mistero divino. Il dio rivelato e metabolizzato nel cristianesimo, che Freud storicamente considera la “forma ultima assunta nella civiltà bianca, cristiana” (ibidem, p. 160), è una costruzione del credente, che in nome di dio inibisce ogni dubbio. Ma allora, possiamo prendere il devoto a modello di individuo compiuto, come i teologi vorrebbero? Freud utilizza una metafora: “può l’antropologo darci l’indice cranico di un popolo che segue il costume di deformare con le fasciature le teste dei bambini sin da quando son piccoli?” (ibidem, p. 187) Insomma, se in nome della fede si comprime la razionalità: “E’ proprio impossibile che una parte notevole di colpa in questa relativa atrofia l’abbia l’educazione religiosa?”(ibidem, p. 187).

    (Per approfondire, clicca qui)
    Pertanto, vecchio mio, ti prego: non appellarti a Freud a sproposito.

  19. michaelangelus1 9 Aprile 2010 at 23:56

    Stranamente froid si contraddice perchè il super ego che pensa di aver scoperto non è altro che la coscienza,espressione dell’anima,che riconoscono tutte le religioni ed in esse si trovano intellettuali eccellenti.
    Tutti sanno che Nietzsche era pazzo,quindi non meraviglia che lui credesse che Dio fosse morto.
    Tutto il resto è speculazione intellettuale,che non ha niente a che fare con la testimonianza dei primi Apostoli cristiani e tutti i Santi che hanno dimostrato la loro coerenza al Vangelo fino a versare il loro sangue.

  20. AndreaR 10 Aprile 2010 at 10:00

    Ciao troll cattolicista, mostrarci il faccino dai dai che ti si fa un culo quadro e in questo modo ti guadagni il paradiso — insomma ti facciamo un favore.

  21. lector 10 Aprile 2010 at 10:24

    Te l’ho già detto sul mio blog, Michaelangelus: perché non frequenti siti come Berlicche, Nihilalieno, Cogito ergo sum (Alkall), Piccolo Zaccheo, Psicovirginio, La Cittadella, Pesce Vivo, ecc. ecc.? Lì, con i tuoi argomenti, sfonderesti delle porte aperte. In blog come questo, ti rendi solo ridicolo, venendo a parlare dei santi e del sacrificio del loro sangue, contrapposti alla pazzia di Nietzsche. Malvino te l’ha già sottolineato a chiarissime lettere. Ma non credo tu possa intendere ciò che vorrei tanto farti capire. A meno che tu non stia solo prendendoci per i fondelli, fingendoti un cattolico integralista/fondamentalista della peggior specie, all’unico fine di suscitare le nostre reazioni per poi ridetertela alla grande alle di noi spalle, nel qual caso ci sei riuscito perfettamente.

  22. il più Cattivo 10 Aprile 2010 at 12:43

    Non vorrei che questo diventasse il 22° commento fuori luogo. Per cui mi asterrò dal commentare i precedenti 21 (la mia posizione i più la conoscono) per soffermarmi soltanto sulla infinita buona volonta del nostro ottimo ospite. Ti sei ciucciato un migliaio di pagine scritte su questi argomenti? Ne devi avere di tempo da perdere, e pensare che credevo che Dawkins ti potesse aprire gli occhi…
    Se proprio ti dovessi trovare nella (per me strana) condizione di non aver nulla da leggere mi permetterei di suggerirti di meglio non solo a partire dal mio quintetto base (Darwin, Dawkins, Dennett, Diamond e playmaker Hofstadter) ma anche Gould, Carroll , Dehahene, Pinker, Sacks, Tomasello, Damasio, De Duve eccetera. Gente che (in effetti un po’ più recentemente) ha scritto capolavori che dovrebbero tenere sveglia la tua attenzione e favorire lo sviluppo di nuovi (o il risveglio) orizzonti più che le farneticazioni di un buon uomo vissuto più di mille anni fa.

    Se proprio vuoi farti sconvolgere prova a leggere : Geni in conflitto 😎 il numero di pagine è grossomodo lo stesso, ma l’accuratezza è di gran lunga maggiore.

    Un Sorriso

    P.S. Nota per i troll che avessero avuto il coraggio di giungere fino alla lettura del corrente Post Scriptum, se volete scrivervi addosso fate pure, citatemi e sproloquiate (alcuni pare che lo ritengano un fabbisogno quotidiano) sappiate che non vi leggo o qualora dovessi per errore leggere poche sillabe del vostro “bispensiero” lo rimuoverei immediatamente non avendo spazio sufficiente per le vostre boiate.

  23. michaelangelus1 10 Aprile 2010 at 19:14

    Da un giro panoramico su certi siti internet,mi rendo conto,grazie ai concetti della psicanalisi, che la fobia religiosa dilaga e, diventa complesso quando si cerca teorie nuove per giustificare la propria incapacità di credere.
    Non è ragionevole pensare che pochi milioni di non credenti vogliano dimostrare a ca.sei miliardi di uomini,seppur con credi diversi,che vivono nell’errore. Avevo già deciso di lasciare questo sito,capendo che parlo al vento, ma ci sono ricaduto.Debbo ora ascoltare il Vangelo,che dice:”Se un tuo fratello vive nell’errore,ammoniscilo.se non si corregge,ammoniscilo nuovamente.Se continua,lascialo perdere e sbatti i tuoi sandali,perchè non vi resti attaccata la sua polvere.

  24. lector 10 Aprile 2010 at 19:59

    … se poi persiste nel suo errore, prendi esempio da grandi cristiani del passato come Thomas de Torquemada, Nicola Emmerich, Bernardo Gui ed acquista sei o sette cataste di buona legna di castagno, di cui è nota la qualità nel bruciare, dell’ottima corda di canapa, un barile di bitume. Afferra il peccatore, legalo ben stretto a un palo, che non possa divincolarsi, disponi intorno a lui le cataste di legna, che prima avrai avuto cura di cospargere per bene col bitume, accendi il fuoco con della stoppa secca e monda così i suoi peccati, garantendogli la salvezza eterna. Vai, figliolo, vai, chiama a raccolta i fratelli e compi il tuo dovere di buon cristiano nel nome del signore … Divertitevi, che ne avete tutto il diritto, visto che siete i puri di cuore, i depositari del verbo e gli alfieri della verità. Kyrie eleison.

  25. Antonio 11 Aprile 2010 at 11:10

    Perché, anche se sono uno dei “pochi milioni di non credenti”, non posso vivere nel mio “errore” senza essere ammonito?
    Perché non posso praticare sesso nel modo che preferisco senza dovermi sentire uno sprecone di energie vitali?
    Perché se della religione mi interessa solo la lettura antropologica e filosofica devo sentirmi un “fobico”?
    Tu hai la tua fede e, come tanti fedeli, sei convinto che la tua comprensione del mondo ti abbia aperto orizzonti che gli altri (disgraziati) non riescono ad avere. E non ascolti. Anche perché io non ho Verità da consegnarti (come invece tu hai per me) e perciò il dialogo è sbilanciato. Le persone che qui ti hanno risposto ti hanno indicato alcuni dei tanti modi di leggere la realtà, ma a te non interessa. Tu sei quello buono perché fa la carità e aiuta i poverelli e ha cinque figli e non pratica contro natura e ha il cuore è grande o forse più semplicemente fra “luce e tenebre” hai scelto la luce… Ma un po’ di umiltà? Ma un po’ di capacità di comprendere gli altri senza elargire come un’elemosina la Grazia che ritieni ti pervada?
    Io non commento mai, in genere leggo e rimango silente, ma non ce la facevo più…
    (Poi mi sa che siamo fuori tema da diversi commenti ormai!)

  26. Tino 11 Ottobre 2012 at 16:15

    Non li sopporto più. Sempre con quella voce melensa, da bravo parrocchiano.
    La convivenza: sono a favore. Il divorzio: sono a favore. L’omosessualità: sono a favore. Il matrimonio fra omosessuali: sono a favore. La contraccezione: sono a favore. L’aborto: sono a favore. La procreazione assistita: sono a favore. La fecondazione artificiale: sono a favore. La ricerca sulle cellule staminali: sono a favore. Il testamento biologico: sono a favore. La cremazione: sono a favore. Insomma ho un biglietto di fuoco per l’inferno. Pazienza.

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