A nasty letter to Searle

Phi2Phi è una intrigante app per iPhone e iPad con cui i filosofi – ma mica è richiesto un titolo di studio per installarla –possono porsi domande.
Strumento potenzialmente molto utile e fonte di piccole perle come questo interrogativo:

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Dopo aver letto “Write a nasty letter ti John Searle” ho riso per dieci minuti.

Scienza e correlazione

Georgia Israel sul Foglio se la prende con le correlazioni, responsabili insieme alla pretesa di quantificare tutto di “ammazzare la scienza contemporanea”.

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Cattiva divulgazione scientifica

Sto cercando di raccapezzarmi un po’ sulla condanna ai membri della Commissione grandi rischi per il terremoto dell’Aquila.
Se ho capito bene – ed è un grosso se –, la condanna non riguarda il non aver previsto il terremoto, ma l’errata comunicazione dei rischi. Insomma, di fatto è una condanna per cattiva divulgazione scientifica.

La cattiva divulgazione in generale e quella scientifica in particolare è un male, penso che si sia tutti d’accordo su questo. Non credo tuttavia che sei anni di carcere siano un sistema efficace per evitare il ripetersi di simili errori.

Aggiornamento

Di seguito alcuni articoli che ho letto e che ho trovato interessanti:

Errori da Nobel

“Nobel per la Fisica ai padri degli orologi atomici” titolano molti giornali, riprendendo probabilmente l’Ansa.
Una paternità decisamente precoce, dal momento che secondo Wikipedia il primo prototipo di orologio atomico è del 1949, quando i due vincitori Serge Haroche e David Wineland avevano cinque anni. Al massimo sono fratelli degli orologi atomici, non padri.

Di orologi estremamente precisi (extremely precise clocks) parla il comunicato stampa dei Premi Nobel, e la faccenda potrebbe venire da lì, tramite un errore di traduzione o la fretta. Oppure… Continua a leggere “Errori da Nobel”

Cattolicesimo

A volte mi capita di porre delle domande stupide. Lo faccio per fornire all’interlocutore l’occasione di dare risposte intelligenti.
Con domande stupide intendo ad esempio chiedere a qualcuno perché prende l’auto per fare cinquecento metri. È una domanda stupida perché sicuramente quel qualcuno ha un buon motivo per prendere l’auto per percorrere quei cinquecento metri, ad esempio perché sta traslocando o ha un piede rotto. Queste ultime sono appunto le risposte intelligenti che cerco.
A volte capita di non ottenere risposta, o di ottenerla non proprio educata. Penso che ciò accada metà delle volte perché prendendomi per uno stupido preferiscono non avere nulla a che fare con me. L’altra metà delle volte perché non c’è una risposta intelligente, e in questo caso non sono io l’unico stupido della situazione.

Questa premessa per dire che una rispondere alla domanda seguente farà apparire voi intelligenti e me stupido, mentre non rispondere – o rispondere in malo modo –lascerà il dubbio sulla stupidità di entrambi.

Ecco dunque la domanda stupida:

Se il cristianesimo è il fondamento della civiltà occidentale, perché i cristiani propongono la loro religione a popolazioni non occidentali?

Rubare l’anima

È uno degli stereotipi più diffusi sulle popolazioni primitive: in decine, forse centinaia, di racconti, film, fumetti e barzellette l’esploratore occidentale, evoluto, intelligente, scatta una fotografia e subito viene imprigionato dagli involuti selvaggi, convinti che quel clic della reflex in una qualche maniera rubi la loro anima.
Non ho idea se sia mai accaduto, nella realtà, qualcosa di simile: le migliaia di fotografie che si trovano nei musei di antropologia suggeriscono che il fenomeno, se è esistito, è stato comunque marginale. Rimane comunque l’immagine, diffusa nell’immaginario collettivo della narrativa, del primitivo e ignorante selvaggio che non comprendendo la fotografia è convinto che in quell’immagine ci sia la sua essenza. Continua a leggere “Rubare l’anima”

Faccio bene a iscrivermi a Filosofia?

Quindi a chi ti chiede «faccio bene a iscrivermi a Filosofia» che dici? «Dico senz’altro di sì. È un atto di coraggio, di dissenso verso il nostro mondo nichilista, che seppellisce valori, credenze e tutti i cardini della civiltà a favore della merce.
Diego Fusaro sul sito del Corriere della Sera.

A me studiare Filosofia è servito soprattutto a sviluppare una certa diffidenza verso espressioni come “mondo nichilista che seppellisce i cardini della civiltà a favore della merce”. Ma evidentemente io e Diego Fusaro abbiamo studiato cose diverse.

What Money Can’t Buy

Michael J. Sandel

Il libro si intitola What Money Can’t Buy: The Moral Limits of Markets e dopo averlo letto posso affermare di aver trovato il titolo veritiero, nel senso che rispecchia il contenuto. Attenzione: il titolo, non il sottotitolo, perché più che di limiti morali all’azione dei mercati, Michael J. Sandel mi sembra aver scritto di problemi o dubbi morali legati ai mercati.
La differenza è che un limite morale è qualcosa che è bene non superare, un problema morale è invece una difficoltà – magari una difficoltà tale che è meglio rinunciare, ma comunque qualcosa di diverso da un divieto.
Sandel, in altre parole, non è contro la commerciabilità in generale; semplicemente, ci sono cose che se messe in vendita cambiano (in peggio, secondo Sandel, ma questo lo vedremo dopo), e occorre tenere conto di questo fattore. Il mercato, ammonisce Sandel, non è neutrale.

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Assicurazioni

20120812-120250.jpgSto leggendo What Money Can’t Buy: The Moral Limits of Markets di Michael J. Sandel.

Nel quarto capitolo, intitolato ‘Markets in Life and Death’, l’autore presenta il mercato dei Viaticals. Si tratta della compravendita di polizze sulla vita di persone con malattie terminali.
Se Tizio ha una polizza sulla vita di centomila dollari e, visto il suo stato di salute, è verosimile che morirà entro un anno, può vendere la sua assicurazione a Caio per cinquantamila dollari. Continua a leggere “Assicurazioni”