Meritocrazia

Lorenzo Palumbo, 33 anni, domiciliato a Varese, insegnante di professione, l’inizio di questo nuovo anno scolastico lo avrebbe voluto affrontare da una cattedra di un liceo ticinese. Poco più di un anno e mezzo fa ha infatti partecipato a un concorso pubblico, arrivando primo e ottenendo dagli specialisti della Commissione giudicante il giudizio “ottimo”. Il posto di insegnate di musica però è stato assegnato alla seconda arrivata. Una ticinese.

Da Vince il concorso ma gli viene preferita una ticinese.

La graduatoria di questa  Commissione giudicante probabilmente è solo uno dei fattori che viene preso in considerazione e l’insegnante assunta ha probabilmente altri meriti oltre alla nazionalità che giustificano la decisione delle autorità.
Spero vivamente che sia così, perché l’alternativa, lo confesso, mi spaventa: vorrebbe dire all’urlo di “prima i nostri” si è scelto volontariamente il discreto quando si poteva avere l’ottimo.

Domande stupide

What if?They say there are no stupid questions. That’s obviously wrong; I think my question about hard and soft things, for example, is pretty stupid. But it turns out that trying to thoroughly answer a stupid question can take you to some pretty interesting places.

Randall Munroe, What If?: Serious Scientific Answers to Absurd Hypothetical Questions

L’autore è quello di xkcd, e il libro è da leggere, e spero che prima o poi ne esca una traduzione italiana.

970 milioni di dollari in contanti

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970 milioni di dollari, in banconote da 100 – tagli superiori non esistono più dal 1969, stando a Wikipedia – vuol dire 9 milioni e 700 mila banconote. Sempre secondo Wikipedia, il peso è grosso modo un grammo. Vuol dire che grosso modo, quegli oltre nove milioni di banconote pesano nove milioni di grammi, cioè novemila chili, cioè nove tonnellate. Nulla che un camion, neppure troppo grande, non possa agevolmente trasportare.

Per quanto riguarda il volume, la banconota da 100$ è lunga circa 166 mm e alta 66, lo spessore immagino sia intorno al decimo di millimetro. Una banconota ha quindi un volume di circa 1100 millimetri cubi, poco più di un centimetro cubo. Gli oltre nove milioni di banconote occupano quindi circa dieci milioni di centimetri cubi,  ovvero dieci metri cubi. Anche qui, un camion basta e avanza,

Ecco, credevo fosse un errore, che fosse impossibile pagare quasi un miliardo di dollari in contanti, e invece no: basta quasi noleggiare un furgone, ed è fatta.

Neologismi inaspettati

Vertro
Vertro

Un dubbio e due riflessioni.

Il dubbio: il “vertro” è il vetro verde o il vetro che viene buttato nel contenitore verde?
Prima riflessione: la sigla R.S.U. è così conosciuta da poter  essere impunemente riportata su dei cestini sul lungomare?
Seconda riflessione: altrove i contenitori bianchi sono per la carta e quelli gialli per la plastica; non sarebbe meglio avere uno standard che abbina colori e tipo di spazzatura?

Del perché un po’ mi vergogno di fare il giornalista

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E il problema non è che ci sia una persona convinta che la teoria della relatività di Einstein (non si precisa se quella generale o quella ristretta, ma non è questo il problema) non sia ancora stata dimostrata perché finora non si erano trovati gemelli da mandare nello spazio.
Il problema è che a questa persona – sicuramente un competente esperto in qualche altro campo dello scibile umano, chessò la politica internazionale o lo sport – venga affidato un articolo di scienza.

Che cosa è uno sport?

Il bridge non può essere considerato uno sport: a questa conclusione, stando a una notizia d’agenzia che ho letto poco fa è giunto un tribunale britannico:

LONDRA, 25 FEB – Anche se comporta un grande impegno e una memoria d’acciaio il bridge non può essere considerato uno sport. A stabilirlo è stato un tribunale britannico che ha così respinto l’appello lanciato dalla Federazione dei giocatori inglesi, la English Bridge Union, che pretendevano dal fisco di Sua Maestà gli sgravi previsti per le attività sportive. Le loro argomentazioni erano solide: il bridge viene riconosciuto dal Comitato olimpico internazionale, anche se non è incluso nel programma delle gare. Non solo, l’agenzia delle entrate britannica già definisce come sport le freccette e il biliardo. Ma questo non ha convinto i giudici, secondo cui il bridge è ‘solo’ un gioco perché non comporta abbastanza attività fisica. (ANSA)

Pare di capire che uno sport sia un’attività che richiede una certa quantità di attività fisica, altrimenti è semplicemente un gioco.
Una quantità anche bassa – sono sport sia le freccette sia il biliardo, e credo anche la Formula 1 dove l’attività fisica la svolge prevalentemente un motore a scoppio – ma comunque superiore a quella necessaria per mescolare un mazzo di carte.

Come differenza tra sport e gioco ci può stare, anche se mi rimetto all’opinione di filosofi più esperti in tema sportivo.
Tuttavia non capisco per quale motivo uno Stato dovrebbe favorire, con agevolazioni fiscali, le attività sportive e non quelle semplicemente ludiche. Non è una forma di paternalismo?