Personalmente

Il termine persona, in latino, indicava originariamente la maschera teatrale, il personaggio di una recita.
Successivamente il termine assunse il significato odierno di individuo. Per i giuristi romani la persona è il soggetto di diritti, in contrapposizione alle cose e, purtroppo, agli schiavi che, pur essendo uomini, non sono persone.
Persona viene anche usato, in teologia, per indicare una particolare ipostasi della trinità cristiana: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono tutte persone, ovviamente non da intendere in contrapposizione alle cose o agli schiavi. Continua a leggere “Personalmente”

Intervista a Popper

A volte, mettendo ordine nella libreria, ci si imbatte casualmente in qualche testo curiosamente attuale e interessante, del quale tuttavia ci si era quasi del tutto dimenticati. Saggi sulla tolleranza, a cura di S. Mendus e D. Edwards, una raccolta di scritti di vari autori sul tema della tolleranza, è uno di questi: scritto più di vent’anni fa, è forse una lettura più interessante adesso che negli anni ’80.
Uno degli autori è Karl Popper: immaginiamo una intervista impossibile su questo tema. Continua a leggere “Intervista a Popper”

Ponti e muri

I muri dividono, separano. I ponti, invece, uniscono, avvicinano.
Un ponte abbatte le distanze, avvicina ciò che è separato. Un muro aumenta le distanze, separa ciò che è unito.
In nome dell’ideale unione di tutte le persone, è meglio abbattere i muri e costruire i ponti, è meglio avere come simbolo un ponte che un muro. Continua a leggere “Ponti e muri”

L’amore e i suoi nemici

Secondo il dizionario dei sinonimi e contrari, l’opposto dell’amore è l’odio.
Corretto, ma incompleto: l’amore è un sentimento che riempie non solo l’amato, ma anche l’amante. L’odio invece è focalizzato esclusivamente verso l’odiato, senza riuscire a riempire o consolare l’odiante.
L’indifferenza è un altro sentimento a volte indicato come contrario all’amore. Ma l’indifferenza, se proprio deve essere il contrario di qualcosa, lo è di ogni sentimento, non solo dell’amore.

Il miglior candidato come contrario dell’amore è la paura. Solo chi non ha paura può amare. Chi, invece, è dominato dalla paura, non può amare: per lui non vi sono amici, ma solo nemici.

L’ombelico

Rispondere alla domanda “chi sono io?” è difficile, e di questo si è già scritto. Ma è forse ancora più difficile cercare la risposta alla domanda “chi siamo noi?”.
Scomponendo la domanda, si isolano due questioni distinte, due diverse difficoltà: una più teorica che pratica, l’altra più pratica che teorica. Continua a leggere “L’ombelico”

La multa

In un bar del centro, tre amici sono seduti intorno ad un tavolo, chiacchierando amabilmente.

Tommaso. Oggi mi è arrivata a casa una multa per divieto di sosta. Sessanta euro.

Emanuele. Però, una bella cifra.

Ludovico. Ma almeno la prossima volta di ricorderai di non lasciare la macchina in divieto di sosta.

Tommaso. A dire il vero, la prossima volta che mi capiterà una situazione come quella, lascerò comunque la macchina in divieto di sosta. Continua a leggere “La multa”

Il dovere dell’opinione

Per misteriosi motivi, spesso accade che avere una opinione sia un dovere, una sorta di imperativo sociale. Come se essere privi di una idea precisa e determinata fosse una terribile vergogna, una cosa da confessare solo agli amici più intimi, ovviamente solo se è proprio necessario.

Non si intende qui difendere l’apatia intellettuale, la mancanza di spirito critico. L’uomo pensa, non può non pensare, ed è quinti ovvio che, di fronte a qualsiasi evento, sia esso grande o piccolo, di importanza globale, locale o personale, vengano notate somiglianze con altri eventi, si manifestino quasi da sole osservazioni ed eccezioni, ragionamenti vari su cause, motivi e conseguenze di quell’evento. Continua a leggere “Il dovere dell’opinione”

Dov’è la giustizia?

Victor Hugo; L’ultimo giorno di un condannato; SE, Milano, 2000

Nel 1829 venne pubblicato un libro, intitolato Le Dernier Jour d’un condamné, che narrava le ultime settimane di vita di un condannato alla pena capitale.
La prefazione lasciava al lettore la possibilità di scegliere: se considerare il testo autentica opera di un miserabile, oppure se credere che un sognatore, un filosofo o un poeta si sia lasciato prendere dall’idea degli ultimi giorni di un miserabile e l’abbia messa per iscritto. Continua a leggere “Dov’è la giustizia?”

Normale

Che cosa è la normalità?
Quando è lecito impiegare questa parola, e cosa distingue normale da usuale, frequente, regolare, corretto, adatto, e così via?

Bertold Brecht nel 1930 scrisse L’eccezione e la regola. Un dramma didattico, e in effetti ha molto da insegnare su questo tema.
Il mercante Langmann attraversa il deserto di Jahi insultando e bastonando il portatore affinché cammini velocemente. In cambio di odio si aspetta odio, e si comporta di conseguenza: credendosi attaccato uccide il portatore, quando quest’ultimo, in realtà, gli stava solo porgendo la borraccia per bere.

Chi è normale: il mercante che si difende non minacciato, il portatore che non attacca pur avendone motivo? Quale è la regola e quale l’eccezione?