Domande e risposte

Sono passati alcuni giorni da quando Cho Seung-Hui ha ucciso 32 persone in Virginia.
Difficile dire cose sensate su questo ragazzo di 23 anni, su quello che ha fatto, sul perché lo ha fatto. Lasciando passare un po’ di tempo, si evita almeno di dire cose ridicole e inadeguate, il che è già qualcosa.

Ad un livello molto semplice di analisi, quello che Cho Seung-Hui ha fatto è una risposta. Quale sia la domanda lo ha indicato lui stesso con filmati, fotografie e testi. C’è un po’ di tutto, dai videogiochi ai film, dalla Bibbia al comunismo.
È curioso, ed è l’unica riflessione che mi viene da fare, come la condanna e l’orrore per la risposta si trasferiscano nella domanda: la tragedia è nella domanda, nei videogiochi, nei film, nella religione, nel comunismo e così via. Non è un caso se, a seconda delle opinioni de commentatore, alcuni riferimenti  vengono minimizzati o addirittura omessi.

Che le domande, gli stimoli, le richieste che hanno mosso Cho Seung-Hui possano non condividere l’orrore della sua risposta è una possibilità non contemplata.
Non si tratta di consequenzialismo, di giudicare un fenomeno, ad esempio i videogiochi o la Bibbia, dalle conseguenze: il consequenzialismo ha una visione raffinata e scientifica di causa ed effetto. Qui si è di fronte ad una sorta di magia, di una causa mitica.

Questione di categorie

Savino Pezzotta, ex sindacalista e uno dei portavoce del Family Day, ha espresso la sua opinione sui diritti degli omosessuali:

I gay, per esempio, sono persone ma non categorie e perciò hanno dei bisogni, non diritti.

Marco Griffini, fondatore e presidente dell’Associazione Amici dei Bambini e anche lui promotore del Family Day, non approva le adozioni alle coppie omosessuali:

Mi occupo di bambini abbandonati da trent’anni. So quali ferite provochi l’abbandono, i gravi problemi di identità che ne scaturiscono. Problemi che sarebbero ingigantiti dall’essere affidati a due genitori dello stesso sesso.

Voglio prendere sul serio le due dichiarazioni.
Se gli omosessuali non sono una categoria, per favore, non parliamo più di omosessuali in generale. Parliamo di persone, di singole persone, e non di categorie.
Aboliamo quindi tutte le leggi che stabiliscono in generale i criteri per poter adottare un bambino: che si decida caso per caso. E se una coppia omosessuale risulta sufficientemente stabile e accogliente, che le si conceda di adottare un bambino.

Esistiamo solo nella misura in cui possiamo provarlo

Robert B. Reich, ministro del lavoro ai tempi di Clinton, si è ritrovato a Barcellona, grazie alla indubbia abilità di un ladro, «senza né il passaporto, né la patente di guida, né le carte di credito né alcun altro documento». Lo racconta in un articolo pubblicato su l’Unità.

Le conclusioni di Reich sulla necessità dei documenti non sono certo una novità: è il problema della ontologia sociale e della documentalità. Un passaggio merita tuttavia di essere citato:

Ci piace pensare che esistiamo perché abbiamo una coscienza. Cogito ergo sum – sono perché so che sono. Ma provate ad usare questa logica con l’addetto ai biglietti dell’aeroporto o con un responsabile della sicurezza. Provate a dirlo ad un bancomat. Esistiamo solo nella misura in cui possiamo provarlo.

Esistiamo solo nella misura in cui possiamo provarlo.

Monete buone e monete cattive

Sir Thomas Gresham fu un mercate e finanziere inglese del ‘500.
Il suo nome è soprattutto legato alla cosiddetta legge di Gresham: «la moneta cattiva scaccia quella buona». Curiosamente, questa legge viene citata più dai moralisti che dagli economisti. Continua a leggere “Monete buone e monete cattive”

Il fattore bleah!

Julian Baggini, filosofo e giornalista inglese, ha immaginato un maiale molto particolare: grazie all’ingegneria genetica, Priscilla, questo è il suo nome, può parlare e soprattutto può dire che il suo più grande desiderio è venire mangiata. Si tratta di uno dei 100 racconti de Il maiale che vuol essere mangiato e altri 99 esperimeti mentali (Cairo editore, 2006). L’autore si chiede: per un vegetariano sarebbe lecito mangiare una salsiccia di Priscilla? Continua a leggere “Il fattore bleah!”

Un giorno, in edicola…

Vicino ad una edicola in una via affollata del centro.

Lei: Ciao. Scusa il ritardo. È molto che aspetti?

Lui: Non ti preoccupare: ho letto un po’ di riviste.

Lei: Riviste? Ma da quanto tempo sei qui? E poi dove sono le riviste che avresti letto?

Lui: Non mi sono spiegato bene: ho letto le copertine delle riviste esposte. – indica una delle pareti esterne dell’edicola, interamente ricoperta di riviste – Una lettura molto interessante.

Lei: Interessante? Le copertine?

Continua a leggere “Un giorno, in edicola…”

Uomini senza volto

Friedrich Schiller, il poeta e drammaturgo tedesco nato nel 1759 e morto nel 1805, è soprattutto noto per essere l’autore dell’ode An die Freude: si tratta dell’Inno alla gioia, il quarto movimento della nona sinfonia di Beethoven che è diventato, nel 1985, inno dell’Unione Europea.

Perché tributare una ode alla gioia? Secondo Schiller (e Beethoven, che ha modificato il testo)

Friedrich SchillerIl tuo fascino affraterna
ciò che il mondo separò;
Tutti gli uomini diventano fratelli
Là dove le tue dolci ali riposano.

Deine Zauber binden wieder
Was die Mode streng geteilt;
Alle Menschen werden Brüder,
Wo dein sanfter Flügel weilt.

La gioia ha quindi il potere di avvicinare gli uomini, di renderci tutti fratelli.
Il mondo (anche se die Mode in tedesco significa la moda) separa gli uomini, trasforma l’altro in un nemico o, peggio, in una cosa, un ostacolo del quale occorre disfarsi. Continua a leggere “Uomini senza volto”

Maschi, femmine e animali

Diario del mese: StuproLa rivista diario dedica un numero speciale allo stupro.
Le oltre centocinquanta pagine di diario del mese affrontano il tema da numerosi punti di vista: una lunga e completa ricognizione per capire cosa sia lo stupro.

Uno degli aspetti più interessanti è l’antropologia dello stupro: la violenza sessuale verso i deboli è un aspetto naturale, culturale, sociale o psicologico? In altre parole, a muovere uno stupratore sono stimoli animali, aspetti culturali, schemi sociali oppure è la sua psiche?
La domanda è filosofica ma anche tragicamente pratica: a seconda della risposta si dovrà affrontare con modalità diverse il problema dello stupro. Continua a leggere “Maschi, femmine e animali”

Condominio globale

Con il buon senso si potrebbe convivere ciascuno a casa sua con le proprie regole o ospiti in casa altrui con le regole del padrone di casa… principio valido ovunque nel mondo.

Così un commento ad un articolo dedicato ai rapporti tra le diverse culture.

Non sono sicuro che il principio sia, almeno in questi termini, valido ovunque: ospitare significa accogliere, e questo implica rispetto: infatti non si offre un piatto di affettati ad un vegetariano, anche se questo è ospite di un macellaio.
Ma l’obiezione che mi sento di avanzare è un’altra.
I confini nazionali sono continuamente scavalcati dalla globalizzazione, che di fatto, nel bene e nel male, accorcia le distanze. Non si vive più in case isolate, ma in diversi appartamenti di uno stesso condominio. Il confronto è quindi irrinunciabile, è necessario incontrarsi per mettersi d’accordo.

Sulla necessità di questo incontro, e sulle difficoltà di trasformare l’incontro in accordo, c’è un bell’articolo di Habermas segnalato da Massimo Adinolfi (Azioneparallela).

Due dizionari

Un dizionario dovrebbe essere una raccolta di parole e locuzioni accompagnate dalla definizione del suo significato. Una lettura noiosa, necessaria solo quando ci si imbatte in termini misteriosi come abbicare e facometro, oppure quando il sonno è turbato da dubbi amletici come famiglia o familia? e sufficiente o sufficente?.

Alcuni dizionari costituiscono tuttavia una amena lettura: in questi casi la definizione non riguarda tanto il significato della parola, ma il suo uso e, soprattutto, il suo abuso. Ho in mente due dizionari molto simili e, allo stesso tempo, molti diversi. Il primo è il Dizionario filosofico di Voltaire, pubblicato la prima volta nel 1746. Il secondo è il Dizionario del diavolo di Ambrose Bierce, pubblicato nel 1906 con il titolo The Cynic’s Word Book (Il vocabolario del cinico). Continua a leggere “Due dizionari”