La reputazione non è una cosa che un individuo possiede

Leggo su LibertariaNation:

[Secondo me e secondo Rothbard] la reputazione non è una cosa che un individuo possiede perché è un pensiero che tutti gli altri si formano sull’individuo in questione. Non puoi entrare nella testa delle persone e costringerle a pensare bene di te. Tu non possiedi la tua reputazione, sono le tue azioni che formano una reputazione di te da parte degli altri.[…] Quindi chiedere danni a terzi per un danno di reputazione lo trovo assurdo.

Non capisco se qui si assume la veridicità delle cose dette o se il ragionamento vale anche nel caso uno affermi il falso.1 In ogni caso, mi sembra un approccio interessante: onore e reputazione sono cose “possedute” dagli altri, non dal diretto interessato. Continua a leggere “La reputazione non è una cosa che un individuo possiede”

  1. In quest’ultimo caso: Rothbard e l’autore del post su LibertariaNation trascorrono il proprio tempo libero a torturare creature innocenti come passerotti, criceti ed economisti keynesiani. Nessuno dei due può lamentarsi, perché non possiedono la propria reputazione danneggiata da queste falsità (essendo morto da una ventina d’anni, credo ci siano anche altri motivi per cui Rothbard non si lamenterà). []

Sventurata la terra che ha bisogno di emozioni

«La vera politica invece è come il vero amore: spesso si nasconde». Le parole sono importanti. La vera politica, il vero amore, perché nella vita c’è il vero e c’è il falso, l’autentico e il sofisticato, il puro è l’impuro. La vera politica e il vero amore si nascondono, trovarle richiede impegno, ma il valore della ricompensa vale l’impresa.

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Centoquaranta caratteri, o del perché nella vita ci vogliono dei limiti

Twitter impone, per i suoi tweet, la lunghezza massima di 140 caratteri; Facebook, invece, non ha limiti.
Benché spesso sia difficile restare sotto i 140 caratteri, credo che il limite imposto da Twitter costringa a una maggior cura del testo – e delle idee, per quanto ciò non sia necessariamente vero – rispetto a Facebook. Continua a leggere “Centoquaranta caratteri, o del perché nella vita ci vogliono dei limiti”

Cattiva divulgazione scientifica

Sto cercando di raccapezzarmi un po’ sulla condanna ai membri della Commissione grandi rischi per il terremoto dell’Aquila.
Se ho capito bene – ed è un grosso se –, la condanna non riguarda il non aver previsto il terremoto, ma l’errata comunicazione dei rischi. Insomma, di fatto è una condanna per cattiva divulgazione scientifica.

La cattiva divulgazione in generale e quella scientifica in particolare è un male, penso che si sia tutti d’accordo su questo. Non credo tuttavia che sei anni di carcere siano un sistema efficace per evitare il ripetersi di simili errori.

Aggiornamento

Di seguito alcuni articoli che ho letto e che ho trovato interessanti:

Bloccare il treno per protestare contro l’autostrada

No-Tav a Lugano

Azione contro il TAV e il raddoppio del Gottardo a Lugano.

Oggi una cinquantina di attivisti NoTav hanno bloccato per circa dieci minuti due treni internazionali provenienti da Milano in direzione Zurigo.
Un’azione dimostrativa per unire le lotte contro le grandi opere, in solidarietà con i prigionieri no-tav e la ValSusa.

Fonte: indymedia

Apprezzo Tav al maschile (trattandosi di treno ad alta velocità, il femminile  non si capisce da dove salti fuori); un po’ meno i NoTav della prima riga che diventano no-tav nella seconda.
Quello che proprio non capisco è perché bloccare due treni Milano-Zurigo1 per protestare contro la costruzione della Torino-Lione e il raddoppio della galleria autostradale del Gottardo.

Essendo completamente ignorante in fatto di proteste, rimango a disposizione per eventuali spiegazioni.

  1. La foto mostra un ICN, che non mi sembra faccia servizio in Italia: verosimilmente il treno è partito da Chiasso o da Lugano []

A proposito di un editoriale

Non leggo abitualmente Linkiesta. Tuttavia spesso qualcuno segnala un articolo apparso su questa testata, e così mi capita abbastanza regolarmente di leggere un loro testo o almeno qualche brano citato da chi ha fatto la segnalazione.

Giusto ieri qualcuno, non ricordo chi, ha segnalato un articolo, che poi ho scoperto essere un editoriale firmato da Jacopo Tondelli, il direttore responsabile. Continua a leggere “A proposito di un editoriale”

Diamo i numeri

Il popolo del web1 sta facendo circolare questa immagine:2

Bello. Mi sono messo a fare gli stessi calcoli con Svizzera e Italia – e penso che il popolo del web sarebbe contento se l’Italia funzionasse come la Svizzera –. Se in Italia si facesse come in Svizzera, si avrebbe un senato di 355 membri, 40 in più degli attuali, e una camera composta da 1.544 deputati, contro i 630 attuali.

Il popolo del web potrebbe evitare confronti privi di significato.

  1. Quanto adoro questa espressione! []
  2. Perché usare una immagine invece di un testo? []

Premesse implicite

Indiscrezioni sulle dimissioni di Berlusconi hanno un effetto salutare sui mercati finanziari: sulle reti sociali abbondano immagini come questa:1

Immagine interessante – a parte il fatto che nessuno (per quanto ne so) ha specificato che nello stesso periodo temporale non sia successo nulla, dalle stime dei danni provocati dai nubifragi a risultati finanziari di qualche grande azienda.
Mi chiedo tuttavia quali siano le premesse implicite di quei grafici. Forse che il capo di un governo deve dimettersi se la sua presenza non è gradita ai mercati finanziari? Che la politica e la democrazia sono addirittura meno di una sovrastruttura dell’economia?
Molto probabilmente no. Ma allora vorrei che qualcuno mi spiegasse, esattamente, quali sono le premesse implicite e quali le conclusioni.

  1. Nello specifico, quella qui riportata è del Nichilista. []

Strane virgolette

Wikipedia oscura le proprie pagine perché una legge attualmente in discussione rischia di rendere impossibile l’esistenza dell’enciclopedia libera.
I dettagli li si può leggere un po’ ovunque, da Wikipedia a giornali e blog.

Ne parla, ovviamente, anche l’Ansa, che esordisce così:

ROMA – Wikipedia si autosospende per protesta contro il ddl intercettazioni. Il sito di enciclopedia libera da stasera in qualunque pagina si apre con il comunicato in cui spiega le ragioni del dissenso: ”Con le norme del ddl intercettazioni non esisteremo più. Sarebbe un’inaccettabile limitazione della propria libertà e indipendenza”.

Nel leggere l’agenzia,1 ho trovato strano quel “propria libertà e indipendenza”: essendo il discorso in prima persona (“[noi] non esisteremo più”) sarebbe meglio “nostra libertà e indipendenza”. E allora sono andato a cercare l’originale nel comunicato di Wikipedia. E non vi è alcuna traccia di quel “Con le norme del ddl intercettazioni non esisteremo più”.
L’Ansa, in poche parole, attribuisce a Wikipedia delle affermazioni testuali (perché le virgolette significano proprio questo: ha detto o scritto esattamente così) in realtà inesistenti.

Io trovo tutto ciò abbastanza inquietante.

  1. In realtà nel leggere un articolo di giornale che ha ripreso paro paro la notizia dell’Ansa. []