Luigi Nono e il festival di San Remo

Luigi Nono, il noto compositore di musica d’avanguardia, scrisse nel 1964 La fabbrica illuminata per soprano, coro e nastro magnetico.
Questo lavoro di Nono non è interessante soltanto da un punto di vista musicale e artistico: determinante è infatti anche la componente sociale e politica.
Parte integrante della composizione è infatti il lavoro degli operai delle acciaierie Italsider di Genova-Cornigliano: Nono ha registrato, con l’indispensabile aiuto del tecnico Marino Zuccheri, i suoni della fabbrica, i rumori dell’altoforno e degli altri reparti della acciaieria. Continua a leggere “Luigi Nono e il festival di San Remo”

The Fletcher Memorial Home

Take all your overgrown infants away somewhere
And build them a home, a little place of their own.
The Fletcher Memorial Home
for Incurable Tyrants and Kings.

And they can appear to themselves every day
On closed circuit T.V.
To make sure they’re still real.
It’s the only connection they feel.
“Ladies and gentlemen, please welcome, Reagan and Haig,
Mr. Begin and friend, Mrs. Thatcher, and Paisly,
“Hello Maggie!”
Mr. Brezhnev and party.
“Scusi dov’è il bar?”
The ghost of McCarthy,
The memories of Nixon.
“Who’s the bald chap?”
“Good-bye!”
And now, adding colour, a group of anonymous latin-
American meat packing glitterati.

Did they expect us to treat them with any respect?
They can polish their medals and sharpen their
Smiles, and amuse themselves playing games for awhile.
Boom boom, bang bang, lie down you’re dead.

Safe in the permanent gaze of a cold glass eye
With their favorite toys
They’ll be good girls and boys
In the Fletcher Memorial Home for colonial
Wasters of life and limb.

Is everyone in?
Are you having a nice time?
Now the final solution can be applied.

Roger Waters, The Fletcher Memorial Home in Pink Floyd, The Final Cut, 1983

Traduzione infedele ed incompleta:

Portate tutti questi bambini troppo cresciuti da qualche parte
E costruite loro una casa, un piccolo spazio a loro disposizione.
La Fletcher Memorial Home
per re e tiranni incurabili.

E loro potranno apparire a loro stessi tutti i giorni
in una televisione a circuito chiuso
per rassicurarsi di essere ancora reali.
È l’unica relazione che gradiscono.
“Signore e signori, date il benvenuto a Reagan e Haig,
Mr. Begin, Mrs. Thatcher, e Paisly,
“Ciao Maggie!”
Mr. Brezhnev e partito.
“Scusi dov’è il bar?”
Il fantasma di McCarthy,
I ricordi di Nixon.
“Chi è quel tipo pelato?”
“Addio!”
E ora, a metterci pepe, un gruppo di anonimi finocchi latino americani imbrillantinati.

Si aspettano che li trattiano con rispetto?
Loro possono pulire le loro medaglie e affilare i loro
sorrisi, e divertirsi giocando per un po’.
Boom boom, bang bang, buttati a terra sei morto.

Sicuri nei loro sguardi con l’occhio di vetro
Con i loro giocattoli preferiti
Diventano tutti bravi ragazzi e ragazze.
Nella Fletcher Memorial Home per
Svenditori coloniali di vite e arti.

Siete tutti dentro?
Vi state divertendo?
Adesso è possibile attuare la soluzione finale.

Sono ben accetti consigli su come migliorare o completare la traduzione.

Purezza

Nel 1939 il compositore spagnolo Joaquín Rodrigo scrisse il bellissimo Concierto de Aranjuez. Lo strumento solista di questo concerto è la chitarra, ed è una scelta insolita, per la musica classica. Diverso il caso della musica leggera o popolare, dove la chitarra è forse lo strumento più diffuso. Continua a leggere “Purezza”

Nell’universo

L’uomo è un animale sociale: trascorre la sua vita in stretto contatto con altri individui.
La convivenza non sempre è pacifica e quasi mai priva è di problemi: quando le cose vanno bene si discute, quando vanno male si litiga, quando vanno molto male si combatte e quando vanno malissimo ci si ritrova soli, perché l’altro è stato eliminato.
La scala di valore qui proposta non è chiaramente vincolante: è perfettamente lecito preferire, anche solo in certe situazioni, la guerra ai dibattiti.
Credo tuttavia che anche i più agguerriti nemici delle discussioni avvertano la necessità di comunicare e di capirsi, fosse anche solo per organizzare i piani di battaglia con gli alleati. Continua a leggere “Nell’universo”

Musica e spiritualità

Breve resoconto dell’incontro su Musica e spiritualità, tenutosi presso l’aula magna Università degli Studi – Milano Bicocca il 19 marzo 2006.

Il tema centrale dell’incontro, dedicato alla memoria di Alessandro Nangeroni, studioso e ricercatore di temi antropologici e religiosi, è la musica come linguaggio spirituale e quindi universale, segno di unione dei popoli. Gli organizzatori hanno giustamente pensato di inserire, tra un intervento e l’altro, degli interessanti momenti musicali e spirituali. Continua a leggere “Musica e spiritualità”

Musica e spiritualità

Itinerario attraverso le tradizioni musicali di ebraismo, cristianesimo e Islam.

Partecipano Franco Battiato, Angelo Branduardi, Moni Ovadia

Nel corso dell’incontro sono previsti gli interventi di:
Marcello Fontanesi, Rettore dell’Università degli Studi di Milano – Bicocca
Daniela Benelli, Assessore alla Cultura culture e integrazione della Provincia di Milano
Paolo Branca, docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Elio Franzini, docente presso l’Università Statale di Milano
Gabriel Mandel Khan, Vicario generale per l’Italia della Confraternita Sufi Jerrahy Halveti

Università degli Studi – Milano Bicocca

Mercoledì 29 marzo, ore 15, Aula Magna

Prova d’orchestra

Per Sartre l’opera d’arte è un irreale. Così il filosofo francese si esprime in Immagine e coscienza (Conclusione, II – L’opera d’arte).
Irreale perché il soggetto estetico non esiste: di un quadro sono reali “i risultati delle pennellate, la preparazione della tela, la sua grana, la vernice passata sui colori: tutte cose che non costituiscono affatto oggetto di valutazione estetica”.
Sartre è qui terribilmente platonico, e infatti poco dopo rispolvera l’idea platonica di bello: “ciò che è bello, invece, è un essere che non potrebbe darsi alla percezione e che, nella sua stessa natura, è isolato dall’universo”.

Ovviamente non sono solo i dipinti, o meglio il bello dei dipinti, ad essere irreali: anche le cattedrali e le composizioni musicali, o meglio il bello delle cattedrali e delle composizioni, sono irreali. Continua a leggere “Prova d’orchestra”

Rumori d’artista

Che cosa è una opera d’arte?
È questa una delle domanda più difficili a cui rispondere.
In realtà, ce la si potrebbe cavare abbastanza facilmente: l’arte non è una attività determinata, ma una tradizione o,meglio, un insieme di tradizioni che si superano e si ricomprendono, in un eterno percorso vecchio come l’umanità. Se l’arte è questo insieme eterogeneo, e sembra proprio esserlo, è chiaro che non è possibile rispondere alla domanda in maniera definitiva: sono possibili sono risposte settoriali, limitate.

Il rischio di una risposta del genere è la fucilazione (si spera metaforica) per alto tradimento: il filosofo non può fuggire così di fronte alle domande, ma deve affrontarle sempre, anche quando la risposta è impossibile.
Raccogliamo dunque la sfida. Continua a leggere “Rumori d’artista”

Un viaggio lungo una melodia

Volendo iniziare un gioco di metafore, si potrebbe tentare un parallelismo tra la musica e il viaggio. Il movimento inteso come spostamento fisico tra due luoghi e il movimento come parte unitaria di una composizione musicale.
Entrambi i movimenti hanno un inizio, una fine e un percorso, sonoro o spaziale, che li unisce. Tuttavia, se per la musica l’elemento principale è il percorso, per il viaggio invece è l’arrivo: solitamente, quello che ci interessa è raggiungere la meta nel più breve tempo possibile. Quello che c’è prima dell’arrivo non ci interessa. Durante un viaggio in treno leggiamo o dormiamo, se siamo in macchina ascoltiamo la radio o chiacchieriamo col compagno di viaggio: inganniamo il tempo, concentrati sull’arrivo ci spazientiamo per i contrattempi e gioiamo per la puntualità. Continua a leggere “Un viaggio lungo una melodia”