Cosa è questo? Riflessioni sulle definizioni

L’inventore della definizione fu, con ogni probabilità, Socrate.
Fu lui il primo a chiedere “Cosa è questo?” aspettandosi, o meglio pretendendo, dall’interlocutore una risposta precisa e esaustiva, non dei semplici esempi che suggerissero o indicassero il significato di quella parola (usando una terminologia posteriore, possiamo dire che Socrate chiedeva una risposta intensionale e non estensionale).

La definizione nasce dunque come problema filosofico più di duemila anni fa.
Oggi sono i dizionari ad occuparsi delle definizioni, a raccoglierle e catalogarle. Continua a leggere “Cosa è questo? Riflessioni sulle definizioni”

Della differenza tra veri e falsi filosofi: comprendere, fraintendere, non comprendere.

Ad iniziare è stato Massimo Adinolfi con la sua “difesa corporativa“:

Io mi occuperei solo di […] gente […] che pensa si possa filosofeggiare, almeno sui giornali, per il solo fatto di aver letto libri, indipendentemente da come li si è letti. Insomma, la mia è una difesa corporativa: la fanno i tassisti, perché non anch’io?

Porphyrios chiede, con ironia, quale sia la differenza tra filosofi veri e filosofi falsi:

Azione Parallela dice di voler difendere la corporazione dei filosofi. Immagino dai falsi filosofi. E come si riconosce il vero filosofo? Dal suo dichiararsi filosofo? Dall’essere riconosciuto tale dalla comunità dei filosofi?

Continua a leggere “Della differenza tra veri e falsi filosofi: comprendere, fraintendere, non comprendere.”

Scienza, filosofia, politica: la ricerca sulle cellule staminali

L’amico Cantor, in un commento al dibattito oramai europeo sulle ricerche sulle cellule staminali, cita la mia recensione del testo di Severino Sull’embrione.

Il discorso di Severino, e quindi anche la mia recensione, è squisitamente filosofico. Il commento di Cantor, invece, è prettamente politico. La ricerca sulle cellule staminali è infine un problema scientifico.
Scienza, filosofia, politica: come si intrecciano questi tre temi? Continua a leggere “Scienza, filosofia, politica: la ricerca sulle cellule staminali”

Severino, l’embrione e l’occidente

Emanuele Severino, Sull’embrione, Rizzoli, 2005.

Il primo dicembre del 2004 il Corriere della Sera pubblicò un articolo di Emanuele Severino intitolato La potenza e l’embrione: un intenso distillato di filosofia risultato indigesto a molti lettori, nonostante la bravura espositiva dell’autore.
Il corriere pubblicò altri interventi di Severino in risposta ad alcune critiche ed obiezioni. Gli articoli di Severino sono adesso pubblicati, insieme ad altri testi, in Sull’embrione (Rizzoli 2006), un agile libretto di un centinaio di pagine circa. Continua a leggere “Severino, l’embrione e l’occidente”

Scienza e filosofia

A volte i filosofi si lasciano andare a considerazioni estemporanee, pretendendo di determinare i fatti con le parole: si aspettano che il loro sapere possa determinare il mondo, aiutare a scoprire la realtà. È come se un professore di italiano sentenziasse che le rane sono tutte femmine mentre i rospi sono tutti maschi, appunto perché “rana” è una parola femminile mentre “rospo” è maschile.

In questo caso la filosofia è effettivamente una inutile attività, forse dannosa e sicuramente criticabile.
A volte anche gli scienziati si lasciano andare a considerazioni estemporanee, pretendendo di determinare le parole a partire dai fatti, il significato dai dati di fatto. Come se un professore di biologia stabilisse che si deve dire “la rana” quando è femmina, “il rano” quando è maschio.

In questo caso è la scienza ad essere attività inutile e, forse, persino dannosa.
Le parole non devono e non possono determinare i fatti, ma cercare di descriverli; i fatti non devono e non possono determinare le parole, ma semplicemente resistere loro, rifiutando le descrizioni errate e permettendo quelle valide.

Ma questo quale dei due professori lo deve dire: quello di italiano o quello di biologia?

La domanda giusta

Tutti gli uomini per natura tendono al sapere.

Aristotele, in questa breve citazione dalla Metafisica, non dice come avviene questa tensione: l’uomo tende al sapere, cerca la verità, ma come avviene questa ricerca, quale è il suo inizio?
L’uomo tende al sapere interrogandosi, ponendo domande.
La domanda è il fulcro della ricerca: è a partire da essa che inizia la ricerca. Continua a leggere “La domanda giusta”

L’armata dei filosofi

Nel 1845 Karl Marx osservava che, fino a quel momento, i filosofi si erano limitati ad interpretare il mondo in modi diversi, mentre il vero problema consiste nel cambiarlo (Tesi su Feuerbach, XI).
Gianni Vattimo osserva che, dopo Gadamer, occorre superare la contrapposizione tra interpretare e cambiare il mondo, dal momento che interpretare è già un cambiare il mondo. Continua a leggere “L’armata dei filosofi”

Colpo di scena

Per scrivere fiabe bisogna aver coraggio: per narrare una storia semplice, lineare e col lieto fine occorre essere abili, altrimenti si è noiosi. Molto meglio scrivere storie intricate, piene di colpi di scena: anche se si è narratori mediocri, un colpo di scena risolve sempre tutto.
Ovviamente, il colpo di scena dozzinale, inserito a mo’ di pezza per nascondere una storia scialba, è ben diverso dal buon colpo di scena. Quest’ultimo deve giungere inaspettato e deve far riflettere. Continua a leggere “Colpo di scena”

Santi ed eroi

La filosofia, come qualsiasi altra impresa razionale, non ha bisogno né di santi, né di eroi. In filosofia ci sono ragionamenti e dimostrazioni. Gli esempi, se ci sono, servono ad illustrare questi ragionamenti.
Una teoria non ha bisogno di eroi, di uomini che si sacrificano, per essere vera. Una teoria è diversa dalle sue manifestazioni, non dipende da essa.
Lo stesso non vale per la verità rivelata: la manifestazione deve esserci, e deve essere il più vera e completa possibile. Continua a leggere “Santi ed eroi”

Filosofia per tutti

Questa non è una recensione del celebre libro di R. Popkin e A. Stroll, ma una semplice e veloce riflessione intorno alla natura della filosofia.
Cosa può significare filosofia per tutti? Se con filosofia intendiamo un sapere specialistico e sofisticato, per apprendere il quale sono necessari anni di studio, allora una filosofia per tutti non può che essere una versione semplificata e popolare di riflessioni proposte al pubblico di non filosofi per diletto. In ogni caso, non sarà vera filosofia. Continua a leggere “Filosofia per tutti”