Bestiario antidarwiniano

Telmo Pievani In difesa di DarwinNon sono un amante dei pamphlet: per quanto interessanti e ben scritti possano essere, possiedono solo la pars destruens limitandosi, quando va bene, ad un accenno di pars costruens. Si critica e si sbeffeggia l’avversario, ma si dice poco o nulla di se stessi; si descrivono le miserie dell’esercito avversario, tacendo i meriti e i demeriti dei propri commilitoni.
Quando si arriva all’ultima pagina, si rimane insoddisfatti, si vuole sapere di più.

In difesa di Darwin. Piccolo bestiario dell’antievoluzionismo all’italiana di Telmo Pievani (Einaudi 2007, 8 €) è un pamphlet e come tale si concentra sull’antievoluzionismo, lasciando da parte l’evoluzionismo. L’autore ha tuttavia un ottimo motivo per farlo: l’evoluzionismo è una teoria scientifica, e come tale ha bisogno di critiche scientifiche, non di critiche alla scienza. In nome di una banale, ma non scontata, autonomia disciplinare, che siano i biologi a parlare della sintesi neodarwiniana, mentre teologi e filosofi discutano delle implicazioni filosofiche dell’evoluzionismo oppure, volendo, dei suoi limiti concettuali. Una filosofia e una teologia dell’evoluzione non possono che essere delle riflessioni che partono dal fatto, ed eventualmente dalla teoria scientifica, dell’evoluzione. Continua a leggere “Bestiario antidarwiniano”

Ontologia del creato

I commenti ad alcune mie riflessioni molto generali sul libro Il gene egoista di Richard Dawkins mi hanno fatto notare una cosa curiosa: Dawkins, ateo convinto, utilizza in continuazione un linguaggio finalistico.

Non si tratta certo di una contraddizione: credo che neppure i membri del Discovery Institute di Seattle (probabilmente l’organizzazione americana a favore del Progetto o Disegno Intelligente più attiva e meglio organizzata) vi facciano appello per criticare Dawkins. Banalmente, si tratta di una semplificazione, di una maniera veloce di esprimersi. Invece di dire “le giraffe con il collo lungo riescono a mangiare più foglie e quindi hanno maggiori possibilità di riprodursi di quelle con il collo corto”, si risparmia dicendo o “il collo delle giraffe è lungo perché così possono mangiare più foglie” o “il collo lungo serve a mangiare più foglie”, lasciando intendere che il collo non si è allungato per permettere alle giraffe di mangiare. Continua a leggere “Ontologia del creato”

Niente di nuovo sotto il sole

Grazie alla meritevole opera di traduzione di Maurizio Colucci, ho modo di approfondire un po’ la teoria del gene egoista di Richard Dawkins.

Breve riassunto: tutte le forme di vita, dagli esseri unicellulari all’uomo passando per le alghe, le querce e i cani, altro non sono che involucri di geni, strutture che i geni hanno inventato e costruito per riprodursi. La vita nasce e si evolve per questo: per permettere ai geni di diffondersi.
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Il senso morale

Apprendo, grazie alla notevole opera di Maurizio Colucci, che uno dei capitoli del libro di Richard Dawikins The God Delusion è dedicato al senso morale, ossia alla capacità di giudicare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.

Qual’è l’origine dei sentimenti di giusto e sbagliato?
È questa la domanda dalla quale prende inizio il discorso di Dawkins. La risposta, per chi conosce il personaggio, è abbastanza scontata: il senso morale è innato, iscritto nel nostro cervello dal corso dell’evoluzione che ha selezionato alcune attitudini morali eliminandone altre. Continua a leggere “Il senso morale”

L’ombra della luce

Se la luce è lo strumento della visione, l’ombra sarà il suo grande antagonista. Ci si nasconde nell’ombra perché nell’oscurità lo sguardo non penetra. Ma è anche vero che la vista non può fare a meno dell’ombra: l’informazione contenuta nell’ombra è un ausilio fondamentale per la visione. L’evoluzione ha tenuto conto di un mondo pieno di ombre e ha selezionato i sistemi biologici adattandoli alle differenze di oscurità.

Roberto Casati, La scoperta dell’ombra, Milano, A. Mondadori, 2000, pag. 8

Proviamo a riscrivere l’ultima frase:

Il buon Dio, nella sua infinita provvidenza, ha tenuto conto di un mondo pieno di ombre e ha creato i sistemi biologici adattandoli alle differenze di oscurità.

Oppure, più semplicemente:

Il mondo è pieno di ombre e i sistemi biologici sono sensibili alle differenze di oscurità.

Cosa cambia tra le tre versioni? Per il discorso del libro di Casati, che descrive come conosciamo le ombre e come conosciamo attraverso le ombre, praticamente nulla: per questi discorsi non ha importanza sapere se la causa di un fenomeno è il buon Dio oppure l’evoluzione, ma importa che il fenomeno ci sia e, soprattutto, che si sia in grado di descriverlo correttamente.

Educazione intelligente

Infuria la diatriba sul disegno intelligente o Intelligent Design (abbreviato con ID).

Secondo questa discussa teoria, la vita e l’universo in generale presentano un tale grado di perfezione e di armonia da rendere necessario, o comunque ragionevole, postulare l’esistenza di una intelligenza divina. L’esempio classico è: se trovate un orologio sulla spiaggia, non ritenete forse ragionevole l’esistenza di un orologiaio?
Purtroppo non è chiaro come il grande orologiaio attui il suo disegno intelligente. Se attraverso l’evoluzione o intervenendo in maniera più diretta. Nel primo caso la teoria non sarebbe del tutto incompatibile con l’evoluzionismo darwiniano, nel secondo caso sì. Continua a leggere “Educazione intelligente”