Cronaca teologica

Helen Joy Davidman era una scrittrice ebrea, comunista e atea, almeno lo era fino alla fine degli anni ’40, quando avvenne la conversione al cristianesimo. Si sposò due volte: la prima con lo scrittore William Lindsay Gresham, la seconda con Clive Staples (C. S.) Lewis. Morì di cancro nel 1960, all’età di 45 anni.

Tutte le morti lasciano un vuoto, un vuoto che si riempie di dolore e che è impossibile da descrivere. Il secondo marito, C. S. Lewis, tenta questa impresa impossibile: prende un quaderno trovato per casa e inizia a scrivere, ad annotare, a tenere un diario del proprio dolore. Il risultato, pubblicato con lo pseudonimo di N.W. Clerk, è A Grief Observed, in italiano Diario di un dolore. Continua a leggere “Cronaca teologica”

Dov’è Dio?

Da meditare attentamente.

E intanto, dov’è Dio? Di tutti i sintomi, questo è uno dei più inquietanti. Quando sei felice, così felice che non avverti il bisogno di Lui, così che sei tentato di sentire le Sue richieste come un’interruzione, se ti riprendi e ti volgi a Lui per ringraziarlo e lodarlo, vieni accolto (questo almeno è ciò che si prova) a braccia aperte. Ma vai da Lui quando il tuo bisogno è disperato, quando ogni altro aiuto è vano, e che cosa trovi? Una porta sbattuta in faccia, e il rumore di un doppio chiavistello all’interno. Poi, il silenzio. Tanto vale andarsene. Più aspetti, più il silenzio ingigantisce. Non ci sono luci alle finestre. Potrebbe essere una casa vuota. È mai stata abitata Un tempo, lo sembrava. Ed era una impressione altrettanto forte di quella di adesso. Che cosa significa? Perché il Suo imperio è così presente nella prosperità, e il Suo soccorso così totalmente assente nella tribolazione?

[…]

Non che io sia in pericolo (mi sembra) di smettere di credere in Dio. Il vero pericolo è di arrivare a credere di Lui queste cose orribili. La conclusione che pavento non è: «Dio, dunque, non esite», ma: «È questa, dunque, al di là di ogni illusione, la vera realtà di Dio».

C. S. Lewis; Diario di un dolore; Milano, Adelphi, 1990 (trad. it. di A. Ravano).