Una vicenda mediatica

Bruno MastroianniMetro news di oggi, opinione di Bruno Mastroianni, docente di comunicazione: Ma il cuore di Eluana vive ancora:

Quella di Eluana è ormai una questione inverosimilmente ingarbugliata. Ed è inutile che si cerchi di risolverla sul piano della bioetica e del diritto. La vicenda è ormai soprattutto una vicenda mediatica.

Va bene, è «soprattutto una vicenda mediatica», ma non è soltanto una vicenda mediatica, e non si capisce per quale motivo non la si possa affrontare sul piano della bioetica e del diritto. Continua a leggere “Una vicenda mediatica”

Padre, mi perdoni…

Figliola: Padre, mi perdoni…

Padre: Figliola, prima ti devi confessare. Solo dopo la confessione posso perdonare i tuoi peccati.

Figliola: Mi perdoni, ma…

Padre: Forse non mi sono spiegato: prima la confessione, poi il perdono. Il contrario non si può fare. Sarebbe come infilarsi il preservativo dopo il rapporto: non si può fare.

Figliola: Credevo che per la Chiesa non si potesse neppure prima, comunque temo ci sia stato un malinteso. “Mi perdoni” era nel senso di “mi scusi”, “mi spiace importunarla”, eccetera. Avrei una domanda da porle, padre.

Padre: Ah. Continua a leggere “Padre, mi perdoni…”

Forza di volontà

Apprendo da Giovanni Nocera la seguente notizia:

In Inghilterra dimenticano, sembra con maggiore frequenza, di dar da mangiare a pazienti che, forse, non meritano di vivere.

La segnalazione prosegue con una nota polemica:

Strano il tono del servizio visto che sul Corriere si sfogano molte delle firme che vorrebbero per Eluana Englaro la stessa fine.
Siamo già al punto denunciato da tempo. Ognuno decide per se, ma per chi è incapace chi decide? Vogliamo essere così crudeli da far vivere le persone in condizioni non degne?

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Non serve a nulla

Il Vaticano, per bocca del presidente del Pontificio Consiglio per la Salute Javier Lozano Barragan, critica Obama per l’annunciata decisione di sospendere il veto posto da Bush sui finanziamenti pubblici alla ricerca sulle cellule staminali embrionali.

Lozano Barragan, a leggere il suo intervento, ha affrontato molti altri temi: dai 300000 bambini soldato agli oltre 4 milioni e 300 mila bambini morti di AIDS, giusto per limitarsi al primo paragrafo del testo; la ricerca sulle cellule staminali, pare di capire, è stata tirata in ballo da qualche giornalista. È lecito pensare che il cardinale non fosse preparato a una simile domanda, e quindi abbia fornito la risposta standard: l’embrione è persona e non si può mai usare una persona come un mezzo per gli altri; inoltre le cellule staminali embrionali non servono a nulla. Continua a leggere “Non serve a nulla”

Il presidente nero che farà male ai neri

Mark Tardiff, membro del Pontificio Istituto Missioni Estere, non è molto contento della vittoria di Barack Obama.
Come spiega in una lettera ad AsiaNews, Obama è un sostenitore dell’aborto:

Il neo-eletto presidente Obama è da tempo impegnato con forza non solo a preservare, ma anche estendere l’attuale regime in tema di aborto che domina negli Stati Uniti. Quando era senatore dell’Illinois, egli si è opposto a misure che avrebbero reso obbligatorie cure mediche per bambini sopravvissuti all’aborto e riusciti a nascere vivi. Il suo ragionamento era che una legge simile avrebbe potuto mettere in questione la mancanza di diritti dei non nati.

Per Tardiff l’embrione è già una persona e l’aborto, quindi, è un omicidio: partendo da queste premesse, che qui non mi interessa discutere, è ovvio che non si possa gioire per l’elezione di Obama. Continua a leggere “Il presidente nero che farà male ai neri”

Il neonato è persona?

La relazione presentata da Gianfranco Vazzoler al convegno Le sfide della neonatologia alla bioetica e alla società ha destato molto stupore.

In sostanza, Vazzoler si è chiesto (o gli hanno chiesto: non so se ha scelto lui il titolo e l’argomento della relazione) se il neonato è persona, e in venti minuti si è risposto: no.
Non ero presente al convegno e non ho, quindi, nessuna idea di come Vazzoler abbia argomentato e giustificato questa sua risposta; non so neppure quali conseguenze egli intenda trarre da questa risposta. Continua a leggere “Il neonato è persona?”

Il peso delle parole

Le parole, all’apparenza così leggere, hanno in realtà un loro peso.
Le parole sono i mattoni con qui ricostruiamo la realtà, e con mattoni diversi si ricostruiscono realtà diverse (se preferite una metafora meno postmoderna: con le parole interpretiamo la realtà, e con parole diverse interpretiamo diversamente la realtà). 

Anna Meldolesi riprende un interessante intervento di Daniel Sulmasy sulla differenza tra “accanimento terapeutico” e a “cure straordinarie”. L’occasione è, ovviamente, la recente sentenza che autorizza la sospensione del trattamento di alimentazione e idratazione artificiale a Eluana Englaro, in coma dal 1992. Continua a leggere “Il peso delle parole”

Il buon senso

«Il buon senso è, fra le cose del mondo, quella piú equamente distribuita»: così inizia il Discorso sul metodo di Cartesio.
Un inguaribile ottimista, certo, tuttavia due recenti affermazioni mi stanno convincendo che tutti i torti, il vecchio Cartesio, non li ha. Continua a leggere “Il buon senso”

The conservative soul

Ora voglio fare una confessione. Sì, ho un’anima conservatrice. Il problema è che ho anche un’anima liberare, e anche qualche altra anima ancora. Non posso dire che mi piaccia l’idea di un uomo in stato di gravidanza. Semplicemente, non è… (cos’altro dire?)… naturale. Tuttavia, si tratta di una persona che ha scelto di diventare uomo, e poi ha scelto di avere un bambino. Chi diavolo sono io per volere leggi che proibiscano tutto questo, o semplicemente per disapprovare le sue scelte? (Posso onestamente affermare che il bambino non avrà buone possibilità di avere una buona vita?)

Now I will make a confession. Yes, I have a conservative soul. The problem is, I have a liberal soul as well, and a few other souls too. I can’t say I like the idea of a pregnant man. It’s just not…(what can I say?)…natural. But wait, this is a person who made a choice to become a man, and may very well be thriving as a man, and then made a second choice to have a baby. Who the hell am I to want laws to get in the way, or even so much as to disapprove? (Can I honestly say the baby doesn’t have a good chance of a good life?)

Jean Kazez, The Conservative Soul.

Comma 22

Il regolamento dell’esercito, all’articolo 12 comma 1, riporta:

L’unico motivo valido per chiedere il congedo dal fronte è la pazzia.

Lo stesso articolo, al comma 22 riporta:

Chiunque chieda il congedo dal fronte non è pazzo.

Questo paradosso, perfettamente sensato nell’ottica di rendere impossibile ogni congedo dal fronte, è opera dello scrittore Joseph Heller.

Francesco D’Agostino (“Quel tranello rende possibile l’eutanasia”, Avvenire, 22 marzo 2008)1 non è uno scrittore, e infatti la sua personale formulazione del comma 22 è stilisticamente meno bella, ma altrettanto surreale: Continua a leggere “Comma 22”

  1. Niente link diretto, purtroppo. Chi vuole può chiedermi una copia via mail. []