Coscienza laica

Marcello Pera viene intervistato da Barbara Jerkov per Il Messaggero:

A proposito di coscienza: il cardinal Bertone ha richiamato i cattolici a non rifugiarsi dietro alla libertà di coscienza a scapito dei valori.
«Purtroppo la libertà di coscienza è un’arma molto insidiosa, porta alla transazione su quelli che sono valori non negoziabili. […]»

Se per Bertone la libertà di coscienza è un rifugio, e ci può anche stare, per Pera si tratta addirittura di un’arma insidiosa. Roba da proibirne l’uso.

Certo che lei è un ben strano tipo di laico, se lo lasci dire presidente.
«Sono laico perché l’essere credente non dipende da noi, ma da una visita che ognuno di noi un giorno potrebbe ricevere. Credere invece nei valori che il cristianesimo ha portato nella storia, deve essere una fede di tutti».

Sono d’accordo: la fede non dipende da noi ma da una visita.
Quello che non ho capito è se, per avere fede nei valori che il cristianesimo ha portato nella storia, devo ricevere una visita da parte di Dio o di Bagnasco, il nuovo presidente della CEI.

3 commenti su “Coscienza laica

  1. “Credere invece nei valori che il cristianesimo ha portato nella storia, deve essere una fede di tutti”
    “DEVE” essere? E poi deve essere una “fede”… Cioè, in parole povere, poverissime, o ci credi, o ci credi!

    E se non ci credi? Magari un giorno ti arriva la visita… della finanza? dei n.a.s.? oppure del prete per benedirti la casa contro gli spiriti che si nascondono nel frigo (sotto forma di insalata andata a male)?

    Se lui è laico allora io non so più che cosa sono.
    Ci ha fregati tutti! La MultinazionaleDellaParolaSpA ci fotte le parole nel senso partenopeo del termine: ce le stupra, e così ce le mette incinta di significati indesiderati, o di cui solo lo stupratore aveva intenzione.
    Dimenticavo. Giusto! Ora io sarei laicista… forse. (Ma che significa di preciso?)
    Certa è una cosa: giro armato, di un’arma insidiosa, e chiunque provi a toccarmela se la vedrà puntata contro.

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