Il piccolo grande uomo

Un buon metodo per esporre le idee del fisico ingenuo è quello di prender le mosse da una domanda singolare e quasi scherzosa: «Perché gli atomi sono piccoli?».[…]
Ora, perché gli atomi sono così piccoli? Evidentemente, la domanda è un sotterfugio. Infatti, essa non riguarda in realtà le dimensioni degli atomi. Essa riguarda le dimensioni degli organismi e più in particolare le dimensioni del nostro corpo. Infatti l’atomo è piccolo se riferito alle nostre ordinarie unità di lunghezza, la iarda e il metro.[…]
Messo così in evidenza il fatto che la nostra domanda riguarda in realtà il rapporto tra due lunghezze, tra le dimensioni cioè del nostro corpo e quelle dell’atomo, con una incontestabile priorità di esistenza a favore dell’atomo, la domanda va correttamente formulata in questo modo: «Perché i nostri corpi debbono essere così grandi, a paragone dell’atomo?».

Erwin Schrödinger, What is Life?, 1944 (trad. it. di Mario Ageno, Cosa è la vita?, Adelphi 1995)

Perché Schrödinger scrive di una incontestabile priorità di esistenza a favore dell’atomo?
Il fisico, anche se ingenuo, ragiona evidentemente così: l’uomo è composto da atomi, quindi non esisterebbe senza di essi, quindi l’atomo ha una priorità di esistenza rispetto all’uomo.
Il ragionamento, ovviamente, è corretto. Ma lo è solo perché l’esistenza, qui, è intesa in senso materiale: l’atomo ha una incontestabile priorità di esistenza solo se ci si limita alla bruta esistenza fisica. Temo sia sufficiente estendere anche di poco il significato di esistenza per capovolgere l’affermazione e dare la priorità di esistenza all’uomo. Ma queste sono cose da filosofo, non da fisico ingenuo.

Democrazia – Dittatura 2-2

L’Italia, come Regno d’Italia e Mussolini al potere, vinse due volte il mondiale di calcio: in casa nel 1934 e in Francia nel 1938.
Poi venne la seconda guerra mondiale, il 25 luglio e l’8 settembre: l’Italia diventa una democrazia.

I successi calcistici si fanno attendere, ma arrivano: nel 1982 la Repubblica Italiana sconfigge la Germania tre a uno, e oggi, finalmente, la democrazia ha raggiunto la dittatura.

Dimmi un numero e ti dirò come la pensi

Il governo propone alcune riforme, i tassisti non sono d’accordo e protestano: questo è un riassunto terribilmente semplice e banalmente neutro degli eventi degli ultimi giorni.
Poi ci sono le opinioni: riforme punitive, oppressione fiscale, liberalizzazione necessaria e urgente, e così via. Curiosamente, i giornali che fino a qualche mese fa si mostravano tolleranti nei confronti degli scioperi sono adesso critici, mentre quelli che erano critici sono adesso tolleranti. Misteri della stampa.

Un altro mistero è il numero dei taxi nella città straniere: quante taxicab ci sono a Londra? Secondo Il secolo XIX (edizione del 3 luglio 2006) ce ne sono 21000, tre per ogni mille abitanti, mentre per l’Unità (edizione del 4 luglio 2006) sono invece 61000, otto ogni mille abitanti.
Per concludere, un pensiero per mettere nella giusta luce (tutte) le riforme proposte da (tutti) i governi.

CONSERVATORE: uomo politico affezionato ai mali esistenti, da non confondersi col progressista che invece aspira a rimpiazzarli con mali nuovi.

CONSERVATIVE, n. A statesman who is enamored of existing evils, as distinguished from the Liberal, who wishes to replace them with others.

Ambrose Bierce, Dizionario del diavolo

Sul riduzionismo

Cosa è il riduzionismo?
In generale, è il ridurre, ossia il ricondurre, un evento ad altri eventi ritenuti primitivi o fondamentali.
In questa accezione generale, essere riduzionisti non significa praticamente nulla: è necessario specificare quali eventi si cerca di ridurre, ed eventualmente perché.

Per i filosofi della mente, essere riduzionisti significa voler ridurre gli eventi mentali ad altri eventi che mentali non sono, ad esempio scariche elettriche tra neuroni. Banalizzando, per un riduzionista un pensiero non è altro che un evento cerebrale.
Per un antiriduzionista, o irriducibilista, questa identificazione non è possibile: gli eventi psichici non possono esaurirsi in eventi fisici, in quanto sono qualcosa di radicalmente diverso. Sempre banalizzando, per un antiriduzionista il pensiero è qualcosa di più di un evento cerebrale, o comunque qualcosa di diverso. Continua a leggere “Sul riduzionismo”

Scienza e filosofia

A volte i filosofi si lasciano andare a considerazioni estemporanee, pretendendo di determinare i fatti con le parole: si aspettano che il loro sapere possa determinare il mondo, aiutare a scoprire la realtà. È come se un professore di italiano sentenziasse che le rane sono tutte femmine mentre i rospi sono tutti maschi, appunto perché “rana” è una parola femminile mentre “rospo” è maschile.

In questo caso la filosofia è effettivamente una inutile attività, forse dannosa e sicuramente criticabile.
A volte anche gli scienziati si lasciano andare a considerazioni estemporanee, pretendendo di determinare le parole a partire dai fatti, il significato dai dati di fatto. Come se un professore di biologia stabilisse che si deve dire “la rana” quando è femmina, “il rano” quando è maschio.

In questo caso è la scienza ad essere attività inutile e, forse, persino dannosa.
Le parole non devono e non possono determinare i fatti, ma cercare di descriverli; i fatti non devono e non possono determinare le parole, ma semplicemente resistere loro, rifiutando le descrizioni errate e permettendo quelle valide.

Ma questo quale dei due professori lo deve dire: quello di italiano o quello di biologia?

Domande e risposte

Massimo Adinolfi riflette su quello che, sbrigativamente, potremmo chiamare riduzionismo psichico. L’inizio della sua riflessione è un anonimo commento:

Ho sete, e ho davanti a me una Sprite e una Pepsi. Ci penso un attimo, allungo la mano e prendo la Pepsi. A che punto ho scelto? Mi pare: in un qualche istante tra il problema di decisione che mi sono posto e il gesto di prendere la Pepsi e lasciare la Sprite nel frigo.
Chiama questo istante “t”. Che è successo nell’istante “t”? Direi: si e’ verificato un certo evento fisico x nel mio cervello. Perché non dovrei dire che l’evento è x la mia scelta? Che *cosa* è la mia scelta, senno’?

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