Soggettivo e oggettivo

In estate, i media si riempiono di contenuti sulle torride e intollerabili temperature raggiunte. In inverno troviamo invece articoli sull’intollerabile freddo.
Se manterranno la tradizione iniziata alcuni anni fa, oltre alla temperatura segnata dai termometri si indicherà anche la “temperatura percepita“. Di solito di qualche grado superiore (se fa caldo) o inferiore (se fa freddo).

Avevo archiviato questa espressione sotto la rubrica “sensazionalismo giornalistico”, e me ne ero disinteressato. È stato Maurizio Ferraris, nel suo Il tunnel delle multe. Ontologia degli oggetti quotidiani (Einaudi 2008), a farmi notare come questa temperatura percepita sia un ottimo esempio per illustrare la differenza tra soggettivo e oggettivo.

Dipendenza e indipendenza

Soggettivo è ciò che dipende dal soggetto, oggettivo ciò che invece ne è indipendente.

La temperatura che troviamo indicata sui termometri è oggettiva. L’altezza della colonnina di mercurio dipende esclusivamente dalle proprietà fisiche del mercurio, non certo dai pensieri e dalle sensazioni delle persone che guardano il termometro. Certo, dipende dai soggetti l’unità di misura: in Italia si parla di 30 gradi (Celsius), in Gran Bretagna di 86 gradi (Fahrenheit) e nei laboratori di fisica di 303,15 gradi (Kelvin), ma la temperatura è sempre la stessa.

La temperatura percepita, invece, è soggettiva. Se l’umanità si estinguesse, o se si fosse evoluta in una maniera radicalmente diversa, la temperatura oggettiva resterebbe la stessa, mentre non avrebbe senso parlare di temperatura percepita. O almeno non avrebbe senso parlarne come se ne parla adesso.

Ontologia ed epistemologia

Tutto bene? No, perché anche la temperatura percepita possiede una sua oggettività, per quanto sarebbe forse più corretto parlare di flusso termico come ha spiegato Andrea Ferrero su Twitter. Il suo esistere (la sua ontologia) è soggettiva, ma non il modo di conoscerla (la sua epistemologia). Questa è la formula per calcolare la temperatura percepita, tenendo conto dell’umidità dell’aria:

La temperatura percepita è ontologicamente soggettiva ma epistemicamente oggettiva (la terminologia, qui, è di John Searle, non di Maurizio Ferraris). In altre parole: senza nessuno in grado di percepire, non ha senso parlare di temperatura percepita, ma se io sostengo che la temperatura percepita è di 30 gradi, mentre secondo te è di 34, uno dei due ha sbagliato i calcoli.

Anche il mal di denti è ontologicamente soggettivo ma epistemicamente oggettivo. Senza un soggetto non potrebbe esistere il mal di denti, ma una volta che c’è, me lo tengo e non posso farci niente, se non prendere un analgesico.
Un giudizio estetico, ad esempio “Il tunnel delle multe di Maurizio Ferraris è un brutto libro”, è invece epistemicamente soggettivo. Per un’altra persona può essere un bel libro, ma non per questo uno dei due si sbaglia.

Aggiornamento gennaio 2023

Ho riscritto parzialmente l’articolo, togliendo i riferimenti all’attualità (del 2008) e citando il flusso termico.

Nascita di una nazione

Il 17 febbraio 2008 il Kosovo1 ha dichiarato la propria indipendenza dalla Serbia.
La Serbia non è d’accordo, e si considera ancora sovrana sul territorio del Kosovo.

Tutto questo rappresenta un grosso problema politico e un piccolo problema filosofico.
La mia riflessione politica si limita a un generico augurio che la questione non venga risolta militarmente; da un punto di vista filosofico, questa strana indipendenza parziale può essere un buon esempio per valutare, anche se sommariamente, alcune teorie sulla realtà sociale. Continua a leggere “Nascita di una nazione”

  1. Oppure Kossovo, o ancora Cossovo: ho trovato utilizzate tutte e tre le grafie []

L’uomo non separi ciò che Dio ha unito

Il matrimonio è, insieme alle multe e ai tassi di interesse, un oggetto sociale: un oggetto che esiste ma che, per esistere, ha bisogno di tracce e di uomini che le sappiano leggere. Una multa esiste: basta non pagarla per accorgersene, però basta riuscire a cancellare tutte le copie e le registrazioni di questa multa perché essa cessi di esistere.

L’ultimo esempio è ovviamente inverosimile: è difficile cancellare tutte le tracce, e in ogni caso rimarranno quelle tracce molto particolari che sono la memoria dei protagonisti. Maurizio Ferraris è infatti costretto a ricorrere a una fantasiosa società di smemorati: il matrimonio è realmente avvenuto se tutti, sposi compresi, si dimenticano completamente della cerimonia e non vi sono firme o altro sui registri? Continua a leggere “L’uomo non separi ciò che Dio ha unito”

Da anni ormai vivo nell’irrazionale

Leggo nel post di apertura di un blog dedicato «alla Magia e a quanto di irrazionale ci capita a volte nella vita»:

Da anni ormai vivo nell’irrazionale e ho letto e mi sono documentato su tantissime forme di magia e di esoterismo.

Si potrebbe discutere per ore sul significato dei termini razionale e irrazionale: dai numeri alle esperienze estetiche e religiose passando per le dimostrazioni e le intuizioni, vi sono molte cose interessanti da dire sulla razionalità e l’irrazionalità.

Eppure appena sento la parola irrazionalità mi vengono in mente strani individui che, come soluzione ai mali del mondo, prenderebbero a schioppettate (non sai mai quanto metaforiche) gli stranieri, o quegli altri che investono i propri risparmi in controfatture e altri riti contro maledizioni e malocchi, o ancora a quelli che credono a  tutto, purché a dirlo sia quella persona tanto simpatica che parla bene, senza dimenticare quelli che bollano come “contro natura” quello che semplicemente dà loro fastidio e, soprattutto, quelli che sproloquiamo sulle irrazionalità altrui dimenticando le proprie piccole manie e fissazioni che difficilmente sarebbe in grado di giustificare razionalmente.
Non c’è niente da fare: istintivamente associo l’irrazionalità a tutto ciò che c’è di negativo nell’uomo. Continua a leggere “Da anni ormai vivo nell’irrazionale”

Truffa ontologica

Due brevi citazioni da Sans Papier di Maurizio Ferraris:

In considerazione di quanto si è detto sin qui, non stupirà certo che la legge costitutiva degli oggetti sociali sia Oggetto = Atto Iscritto: gli oggetti sociali consistono nella registrazione di atti che coinvolgono almeno due persone e che sono caratterizzati dal fatto di essere iscritti su un supporto fisico qualunque, dal marmo ai neuroni, passando per la carta e i computer.
p. 72

Senza iscrizione non c’è oggetto sociale, nel senso, banale, che un atto sociale che non venga iscritto nell’accezione sin qui precisata si riduce a un puro flatus vocis. […] Ciò premesso, le iscrizioni possono ovviamente essere simulate, in maniera esplicita (un matrimonio a teatro, al cinema, in un romanzo, con tutte le differenze intrinseche a queste tre situazioni), o implicita (truffe, assegni a vuoto).
p. 90

Continua a leggere “Truffa ontologica”

Analfabetismo di ritorno

Maurizio Ferraris ha ragione: stiamo assistendo a una esplosione della scrittura.
Il telefono, strumento di comunicazione orale, è diventato telefonino, ossia una macchina da scrivere. I giornali tradizionali, se spariranno, non sarà a causa della televisione, ma di internet e della cosiddetta Free Press, i giornali leggeri e gratuiti da leggere in metropolitana, cioè da altra scrittura. Internet è piena di scrittura, di testi scritti, di archivi; persino i filmati e le musiche sono circondati da testi.
Tutti scrivono. Tutti sono scrittori

Il problema è trovare i lettori. Continua a leggere “Analfabetismo di ritorno”

Buona Pasqua?

Babbo Natale e Gesù adultoMaurizio Ferraris sarà contento: il curioso sondaggio da lui auspicato nelle pagine di Babbo Natale, Gesù Adulto. In cosa crede chi crede? è stato effettivamente condotto.

Il Giornale ha posto a 600 italiani alcune domande sulla fede cattolica. Domande semplici, dal dogma della immacolata concezione alla trinità passando per il credo e i nomi degli evangelisti. Il risultato è efficacemente riassunto nel titolo dell’articolo: Perché non possiamo dirci cattolici. La sacra ignoranza degli italiani.
Due piccoli esempi: ben il 23 percento ignora che oggi è il giorno della resurrezione di Gesù e solo il 37 percento degli intervistati crede nella resurrezione della carne (ma quest’ultima domanda è stata posta con un piccolo trabocchetto).

È proprio il caso di dirlo: Buona Pasqua?

L’essere del nulla: dai pacs ai dico

Una riflessione filosofica sulla recente legge italiana sulle unioni civili.

Premessa prima: un abbozzo di ontologia sociale

L’ontologia è quella disciplina filosofica che si occupa di descrivere come esiste ciò che esiste, lasciando da parte la questione su come conosciamo ciò che esiste, domanda riservata alla gnoseologia.
Dal momento che, oltre a oggetti materiali come sassi e case, esistono cose come i governi e i contratti di affitto, occorre studiare anche l’esistenza di questi strani oggetti sociali: di questo si occupa l’ontologia sociale.

Ebbene, come esiste un oggetto sociale, ad esempio un contratto di affitto? È ovvio che la sua esistenza è in un certo qual modo separata da quella dell’edificio: i danni alla costruzione provocati, ad esempio, da un incendio non equivalgono a danni al contratto, e anche in caso di completa distruzione dell’immobile il contratto, semplicemente, è da considerare rescisso, non distrutto.
Secondo Maurizio Ferraris l’esistenza degli oggetti sociali è determinata dall’esistenza di registrazioni: è il testualismo debole, gli oggetti sociali esistono all’interno di un testo. Semplificando, il contratto di affitto esiste perché esistono i notai. Continua a leggere “L’essere del nulla: dai pacs ai dico”

Proporzionalmente corretto

Il biologo Michael C. LaBarbera ha scritto un divertente ed interessante articolo sulla biologia dei mostri degli vecchi film di fantascienza: The Biology of B-Movie Monsters prende in considerazione, tra gli altri, King Kong, le formiche giganti di Them! (Assalto alla terra, 1954, di Gordon Douglas) e gli uomini microscopici di film come Fantastic Voyage (Viaggio allucinante, 1966, di Richard Fleischer) o Dr. Cyclops (1940, di Ernest B. Schoedsack).

Questi mostri sono semplicemente creature fuori dimensione: che mantengono, in proporzione, le peculiarità originarie. Così se una normale formica è in grado di trasportare venti o trenta volte il proprio peso, il che si riduce comunque a pochi grammi, una formica alta cinque o sei metri sarà in grado di fare lo stesso, soltanto che in questo caso si tratterà di parecchie tonnellate. Continua a leggere “Proporzionalmente corretto”

Riflessioni ontologiche: squadre di calcio e conflitti armati

Ieri sera, al teatro Dal Verme, si è sentito parlare John Searle, Barry Smith, Stefano Rodotà e Maurizio Ferraris (Hernando de Soto, purtroppo, era assente giustificato). I temi andavano dalla ontologia sociale alla scrittura alla protezione e gestione delle scritture, nel senso di dati personali registrati negli archivi.

Dopo aver ascoltato le relazioni di questi filosofi, dopo il gioioso (non c’è altra maniera di descriverlo) concerto di Nicola Arigliano e dopo aver letto, nell’attesa che l’evento avesse inizio, il Corriere della Sera, si impongono alcune riflessioni ontologiche su recenti eventi. Continua a leggere “Riflessioni ontologiche: squadre di calcio e conflitti armati”