Molto razionali e poco morali

Filippo Facci è convinto che l’uccisione di Bin Laden sia stata un errore, ed entra nei dettagli con ben sei ragioni per cui era meglio non ammazzarlo.

Ma a me colpisce l’incipit, la premessa all’elenco dei sei motivi:

Penso che l’uccisione di Bin Laden sia stata un errore, e questo per ragioni che mi paiono molto razionali e poco morali.

Questo è uno dei classici casi nei quali il saggio (in questo caso: Facci) indica la luna e lo stolto (in questo caso: io) guarda il dito. Lo ammetto e vado avanti: perché le ragioni paiono “razionali” e “poco morali”?

È forse un caso, nel senso che Facci ha trovato sei motivi per cui era meglio non eliminare Bin Landen, li ha guardati e si è detto: “Questi motivi mi paiono razionali, di mero ragionamento utilitaristico, senza fare riferimento a principi morali”. Insomma: Facci, in questa sua riflessione, si è dato al consequenzialismo, tralasciando la deontologia: calcolo costi/benefici, non principi o valori morali.

Oppure è una necessità: necessariamente le ragioni razionali sono poco morali, visto che  principi morali sono sostanzialmente irrazionali.

Chissà.

Notizie illustrate

Filippo Facci, su Il Giornale:

Il problema è che ormai sono tutti giornalisti: gli addetti stampa come le porgitrici di microfono come il Gabibbo e i marchettari di settore. In compenso fotografi e cameramen non sono giornalisti nonostante forniscano immagini che sostituiscono le notizie (…).

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